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2월15일 성 파우스티노와 성 요비타 순교자♬시편 제15(16)

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유화정 [wjyou57] 쪽지 캡슐

2004-02-14 ㅣ No.1618

 

 

축일:2월15일

성 파우스티노와 성 요비타 순교자

Santi Faustino e Giovita, martiri

Sts. Faustinus and Jovita

Born :at Brescia, Lombardy, Italy

Died :given to the lions, but they refused to touch the brothers;

beheaded in 120 at Brescia; relics reported in Brescia, Rome, Verona, and Bologna

 

이 두 성인은 형제들인데, 브레쉬아 태생이다.

브레쉬아에 박해가 시작될 때,

그들의 주교가 은신하였으므로 그들은 겁없이 크리스챤 교리를 가르치고 설교하였다고 한다.

그들의 열심은 교회를 싫어하는 사람들을 자극하여 체포되기에 이르렀다.

그들은 수 없이 고문당하고 이리저리 끌려다녔다.

그들이 개종시킨 신자의 수효가 너무나 많았으므로, 하드리안 황제가 참수하도록 직접 명을 내렸다고 한다.

(성바오로수도회홈에서)

 

 

교회에는 각 나라마다 수많은 순교자들이 나고 있으나,

성 파우스티노와 성 요비타처럼 여러 가지 혹독한 형벌을 받으며 순교한 이는 드물 것이다.

 

성 파우스티노와 성 요비타 형제는 브레쉬아의 귀족으로 태어나

트리야노의 치열한 박해 때 체포되어 이탈리아의 여러 마을에서 혹독한 형벌을 감수하며

용감히 그리스도의 신앙을 보존해 나갔다.

같은 박해 시대에 숨어있던 아폴로니오라는 주교는

그 형제가 관가에 체포되기 전에 그들이 독실하다는 것을 알고

첫째는 사제가 되고 둘째는 부제가 되도록 명한 일이 있었는데

얼마 후에 체포되어 브레쉬아에서 오랫동안 옥에 갇혀 있으면서

혹은 맹수에, 혹은 불에 던져지는 고통을 받았으나

하느님의 특별한 은혜로 맹수에게서나 화염에서도 무사했다.

 

그들은 결박된 채 밀라노에 와서 마치 금을 불로 다루듯이 그들의 믿음을 시험하기 위해

가장 가혹한 형벌로 다루게 되었으나 그러한 환경에서 그 믿음은 더욱 빛을 내게 되었다.

 

그 후 로마로 압송되어 에바리스토 교황에게 더욱 용기를 얻어 그곳에서도 가혹한 형벌로 참아 이겼다.

그리고 다시 나폴리로 끌려가서 그곳의 여러 마을에서 고통을 당하고 손과 발을 묶인 채 바다에 던져졌다.

그러나 천사들이 도움으로 기이하게 구출되었으므로

형벌에 대한 항구심과 기적의 힘으로 많은 사람들을 그리스도의 신앙에 귀화시켰다.

 

마지막으로 브레쉬아로 다시 끌려가서 그 당시의 하드리아노 황제에게 여러 가지의 형벌을 받고 나서

마침내 도끼로 찍힘을 받아 영광스러운 순교의 화관을 받게 되었다.

교회의 순교록에 의하면 그때는 120년 2월 15일이었다고 한다.

 

그들이 밀라노에서 혹은 로마에서 그리고 나폴리에서 아주 훌륭하게 형벌을 당한 사실은

사제들의 기도문에서 찾아볼 수 있다.

그들이 유해는 브레쉬아에서 모든 사람들에게 공경을 받고 있다.

 

 

 

 

 

♬시편 제15(16)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sts. Faustinus and Jovita

Martyrs, members of a noble family of Brescia; the elder brother, Faustinus, being a priest, the younger, a deacon. For their fearless preaching of the Gospel, they were arraigned before the Emperor Hadrian, who, first at Brescia, later at Rome and Naples, subjected them to frightful torments, after which they were beheaded at Bescia in the year 120, according to the Bollandists, though Allard (Histoire des Persecutions pendant les Deux Premiers Siecles, Paris, 1885) places the date as early as 118. The many "Acts" of these saints are chiefly of a legendary character. Fedele Savio, S.J. the most recent writer on the subject, calls in question nearly every fact related of them except their existince and martyrdom, which are too well attested by their inclusion in so many of the early martyrologies and their extraordinary cult in their native city, of which from time immemorial they have been the chief patrons. Rome, Bologna and Verona share with Brescia the possession of their relics. Their feast is celebrated on 15 February, the traditional date of their martyrdom.

 

 

 

 

FAUSTINUS

 

Memorial

formerly 15 February; removed from calendar and cultus suppressed in 1969

Profile

Older brother of Saint Jovinus. Nobility in 2nd century Brescia. Priest. Zealous preacher in Brescia, Milan, Rome, and Naples. Tortured and martyred in the persecution of Emperor Hadrian.

 

While their cultus is ancient and widespread, recent scholarship indicates that the story of Jovinus and Faustinus was a pious fiction, not a biography.

Born

at Brescia, Lombardy, Italy

Died

given to the lions, but they refused to touch the brothers; beheaded in 120 at Brescia; relics reported in Brescia, Rome, Verona, and Bologna

Patronage

Brescia

 

 

 

 

 

JOVITA

 

Memorial

formerly 15 February; removed from calendar and cultus suppressed in 1969

Profile

Younger brother of Saint Faustinus. Nobility in 2nd century Brescia. Deacon. Zealous preacher in Brescia, Milan, Rome, and Naples. Tortured and martyred in the persecution of Emperor Hadrian.

 

While their cultus is ancient and widespread, recent scholarship indicates that the story of Jovita and Faustinus was a pious fiction, not a biography.

Born

at Brescia, Lombardy, Italy

Died

given to the lions to be killed, but the animals refused to touch the brothers; beheaded in 120 at Brescia; relics reported in Brescia, Rome, Verona, and Bologna

Patronage

Brescia

 

 

 

San Faustino Martire

 

15 febbraio

 

Fino alla recente riforma del calendario venivano festeggiati in questo giorno i Ss. Faustino e Giovita. Il Martirologio Romano diceva: "A Brescia [si festeggia] il natale e santi Martiri Faustino e Giovita, fratelli, i quali sotto l’imperatore Adriano, dopo molti illustri combattimenti sostenuti per la fede di Cristo, ricevettero la vittoriosa corona del martirio". Gli estensori del nuovo calendario hanno pero espresso questo severo giudizio: "La memoria dei Ss. Faustino e Giovita, introdotta nel Calendario romano nel sec. XIII, viene cancellata: si tratta dei martiri bresciani Faustino e Giovenza, dei quali si possiedono degli Atti interamente leggendari; in essi Giovita viene ritenuto diacono, benche fosse una donna".

 

Patronato:Brescia

Etimologia: Faustino = (come Fausto) propizio, favorevole, dal latino

Emblema: Palma

 

 

 

San Giovita Martire

 

15 febbraio

 

Fino alla recente riforma del calendario venivano festeggiati in questo giorno i Ss. Faustino e Giovita. Il Martirologio Romano diceva: "A Brescia [si festeggia] il natale e santi Martiri Faustino e Giovita, fratelli, i quali sotto l’imperatore Adriano, dopo molti illustri combattimenti sostenuti per la fede di Cristo, ricevettero la vittoriosa corona del martirio". Gli estensori del nuovo calendario hanno pero espresso questo severo giudizio: "La memoria dei Ss. Faustino e Giovita, introdotta nel Calendario romano nel sec. XIII, viene cancellata: si tratta dei martiri bresciani Faustino e Giovenza, dei quali si possiedono degli Atti interamente leggendari; in essi Giovita viene ritenuto diacono, benche fosse una donna".

 

Patronato:Brescia

Etimologia: Giovita = giovane vita, dal latino

Emblema: Palma

 

 

 

 

Santi Faustino e Giovita, martiri

 

La "Leggenda maior" ci racconta che entrambi erano figli di una nobile famiglia pagana di Brescia. Entrarono presto nell’ordine equestre e divennero cavalieri. Attratti dal Cristianesimo, dopo lunghi colloqui con il vescovo sant’Apollonio, chiedono e ottengono il battesimo.

Si dedicano subito all’evangelizzazione delle terre bresciane e per il loro zelo il vescovo Apollonio nomina Faustino presbitero e Giovita diacono. Il successo della loro predicazione li rende invisi ai maggiorenti di Brescia che approfittando della persecuzione voluta da Traiano (la terza) invitano il governatore della Rezia Italico ed eliminare i due col pretesto del mantenimento dell’ordine pubblico. La morte di Traiano ritarda pero i piani del governatore, che approfittando pero della visita del nuovo imperatore Adriano a Milano denuncia i due predicatori come nemici della religione pagana. L’imperatore preoccupato da l’autorizzazione a Italico per la loro persecuzione. Questi dapprima minacciandoli di decapitazione chiede ai due giovani di abiurare e di sacrificare agli dei, ma i due si rifiutano e per questo vengono carcerati. Nel frattempo l’imperatore Adriano conduce una campagna militare nelle Gallie e rientrando in Italia si ferma a Brescia, Italico lo coinvolge direttamente nella questione ed e l’imperatore stesso a chiedere ai giovani il sacrificio al dio sole. I giovani non solo si rifiutano ma danneggiano la statua del dio. L’imperatore ordina allora che siano dati in pasto alle belve del circo, ma le bestie si accovacciano mansuete ai piedi dei giovani e Faustino approfitta dell’occasione per chiedere la conversione degli spettatori dello spettacolo circense e molti proclameranno la loro fede al Cristo, tra questi Afra, la moglie del governatore Italico, che conoscera ella stessa il martirio e la santita. La conversione del ministro del palazzo imperiale nonche comandante della corte pretoria, Calocero, irrita ancor piu l’imperatore che ordina che i giovani siano scorticati vivi e messi al rogo, ma le fiamme non lambiscono nemmeno le vesti dei giovani, che vengono condotti in carcere a Milano, perche le conversioni a Brescia continuano ad aumentare. A Milano sono nuovamente torturati e subiscono il supplizio dell’eculeo, ma anche in questa prigionia succedono eventi miracolosi, come l’uscita dal carcere dei due per incontrare e battezzare san Secondo.

Trasferiti a Roma vengono portati al Colosseo dove nuovamente le belve si ammansiscono ai loro piedi. Inviati a Napoli per nave, durante il viaggio sedano una tempesta. A Napoli sono nuovamente torturati e abbandonati in mare su una barchetta, ma gli angeli li riportano a riva. L’imperatore ordina allora il loro rientro a Brescia dove il nuovo prefetto eseguira la sentenza di decapitazione il 15 febbraio poco fuori di porta Matolfa. Saranno sepolti nel vicino cimitero di San Latino dove il vescovo san Faustino (ecco un altro santo con nome Faustino) costruira la chiesa di San Faustino ad sanguinem, poi Sant’Afra e oggi Sant’Anna Merici. Alcune reliquie sono oggi conservate nella basilica dedicata ai due martiri. I due martiri sono raffigurati spesso in veste militare romana con la spada in un pugno e la palma del martirio nell’altra, in altre raffigurazioni sono in vesti religiose, Faustino da presbitero, Giovita da diacono.

Di storico vi e l’esistenza dei due giovani cavalieri, convertitosi al cristianesimo, tra i primi evangelizzatori delle terre bresciane e morti martiri tra il 120 e il 134 al tempo di Adriano, che molto probabilmente non li conobbe mai e che da quanto risulta non ordino mai direttamente una persecuzione, ma semplicente non intervenne mai per impedire quelle che nascevano nei vari angoli dell’impero. Il loro culto si diffuse verso l’VIII secolo, periodo in cui fu scritta la leggenda, prima a Brescia e poi per mezzo dei longobardi in tutta la penisola ed in particolare a Viterbo. Il loro patronato su Brescia fu confermato anche a causa di una visione dei due santi che combattevano a fianco dei bresciani contro i milanesi nello scontro decisivo che fece togliere l’assedio alla citta, il 13 dicembre 1438.

 

 

 

 

 

 

 

 



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