인창동성당 게시판
7월8일(7월9일) 성 그레고리오 그라시 주교와 동료 순교자(,성 아우구스티노 지오롱 사제와 중국의 순교자)OFM,OFS♬태양의 찬가 |
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축일:7월8일(7월9일)
약 25,000명의 중국 가톨릭 신자들이 1900년에 광신적인 반 외세 무장 반란 동안에 순교하였다.
중국의 의화단 사건으로 희생된 수많은 순교자 중에는
OFS Beato Giovanni Zhang Huan, seminarista, 요한 창 순교자
성 아우구스티노 자오롱 사제와 동료 순교자 St.AUGUSTINE TCHAO
♬태양의 찬가
update 2007.8.3.
Santi Martiri Cinesi (Agostino Zhao Rong e 119 Compagni)
Questa nota di netta religiosità si ritrova, dove più e dove meno, nei cinesi di tutti i secoli, fino al nostro, quando sotto l'influsso dell'ateismo occidentale, alcuni intellettuali, specialmente quelli educati all'estero, hanno voluto sbarazzarsi, come alcuni dei loro maestri occidentali, di ogni idea religiosa. Nel secolo V il Vangelo venne annunziato in Cina e, all'inizio del VII, fu ivi eretta la prima chiesa. Durante la dinastia T'ang (618-907) la comunità dei cristiani fiorì per due secoli. Nel XIII secolo la comprensione del popolo cinese e delle sue culture che un missionario come Giovanni da Montecorvino seppe avere, fecero sì che potesse darsi avvio alla prima missione cattolica nel "Regno di mezzo" con sede vescovile a Beijin. Non stupisce che specialmente nell'epoca moderna (cioè dal XVI secolo, quando le comunicazioni fra oriente ed occidente incominciarono ad essere in certo modo più frequenti), ci sia stato da parte della Chiesa Cattolica l'anelito di portare a questo popolo la luce del Vangelo, affinché questa arricchisse ancora di più il tesoro di tradizioni culturali e religiose tanto ricche e profonde. A partire dunque dalle ultime decadi del sedicesimo secolo vari missionari cattolici furono inviati alla Cina: persone come Matteo Ricci ed altri erano stati scelti con grande accuratezza tenendo presenti, oltreché il loro spirito di fede e di amore, le loro capacità culturali e le loro qualifiche in vari campi della scienza, specialmente dell'astronomia e matematica. Fu infatti grazie a questi e all'apprezzamento che i missionari dimostrarono per il notevole spirito di ricerca presente presso gli studiosi cinesi, che poterono essere stabiliti rapporti di collaborazione scientifica molto proficui. Questi servirono a loro volta ad aprire molte porte, perfino quelle della corte imperiale, e con ciò ad intessere relazioni molto proficue con varie persone di grandi capacità. La qualità della vita religiosa di questi missionari fu ciò che indusse non poche persone di alto livello a sentire il bisogno di conoscere meglio lo spirito evangelico che li animava e, quindi, di essere istruiti nei riguardi della religione cristiana: il che fu fatto in maniera confacente alle loro caratteristiche culturali e al modo di pensare. Alla fine del XVI secolo ed all'inizio del XVII, numerosi furono coloro che, una volta ottenuta la dovuta preparazione, chiesero il battesimo e divennero ferventi cristiani, sempre mantenendo con giusta fierezza la loro identità di cinesi e la loro cultura. Il cristianesimo fu visto in quel periodo come una realtà che non si opponeva ai più alti valori delle tradizioni del popolo cinese, né si sovrapponeva ad essi, ma li arricchiva di una nuova luce e dimensione. Grazie agli ottimi rapporti esistenti fra alcuni missionari e lo stesso imperatore K'ang Hsi; grazie ai loro servizi resi per ristabilire la pace tra lo "zar" della Russia e il "figlio del cielo", cioè l'imperatore, questi emanò nel 1692 il primo decreto di libertà religiosa in virtù del quale tutti i suoi sudditi potevano seguire la religione cristiana e tutti i missionari potevano predicarla nei suoi vasti domini. Di conseguenza l'azione missionaria e la diffusione del messaggio evangelico si svilupparono notevolmente e molti furono i cinesi che, attratti dalla luce di Cristo, domandarono di poter ricevere il battesimo. Purtroppo però la penosa questione dei "riti cinesi" irritò l'imperatore K'ang Hsi e preparò il terreno alla persecuzione (fortemente influenzata da quella del vicino Giappone) dove più dove meno, aperta o subdola, violenta o velata, che praticamente si estese con successive ondate dalla prima decade del secolo XVII a circa la metà del secolo XIX, uccidendo missionari e fedeli laici e distruggendo non poche chiese. Fu proprio il 15 gennaio 1648 che i Tartari Manciù, avendo invaso la regione del Fujian e dimostrandosi ostili alla religione cristiana, uccisero il Beato Francesco Fernández de Capillas, sacerdote dell'Ordine dei Frati Predicatori. Dopo averlo imprigionato e torturato, lo decapitarono mentre recitava con altri i misteri dolorosi del Rosario. Il Beato Francesco Fernández de Capillas è stato riconosciuto dalla Santa Sede come Protomartire della Cina. Verso la metà del secolo seguente, il XVIII, altri cinque missionari spagnoli, che avevano svolto la loro attività fra gli anni 1715-1747, vennero essi pure uccisi come conseguenza di una nuova ondata di persecuzione iniziata nel 1729 e con epigoni recrudescenti nel 1746. Era l'epoca degli imperatori Yung-Cheng e del figlio di lui K'ien-Lung. Beato Pietro Sans i Yordà, O.P, Vescovo, fu ucciso a Fuzou nel 1747. furono tutti e quattro uccisi il 28 ottobre 1748. Una nuova fase di regime persecutorio nei riguardi della religione cristiana venne poi a verificarsi nel secolo XIX. Mentre il cattolicesimo era stato autorizzato da alcuni Imperatori dei secoli precedenti, l'Imperatore Kia-Kin (1796-1821) pubblicò invece numerosi e severi decreti contro di esso. Il primo risale al 1805; due editti del 1811 erano diretti contro coloro fra i cinesi che studiavano per ricevere gli ordini sacri e contro i sacerdoti propagatori della religione cristiana. Un decreto del 1813 esonerava da ogni castigo gli apostati volontari, cioè i Cristiani che dichiaravano spontaneamente di abbandonare la fede cristiana, però colpiva tutti gli altri. In questo periodo subì il martirio il Beato Pietro Wu, laico catechista, cinese. Nato da famiglia pagana, ricevette il battesimo nel 1796 e passò il restante della sua vita annunziando la verità della religione cristiana. Tutti i tentativi per farlo apostatare furono vani. Emessa la sentenza di morte contro di lui, fu strangolato il 7 novembre 1814. A questi fece seguito nella fedeltà a Cristo il Beato Giuseppe Zhang-Dapeng, laico catechista, commerciante, battezzato nel 1800 e divenuto poi l'anima della missione nella città di Kouy-Yang. Imprigionato, morì strangolato il 12 marzo 1815. In questo anno (1815) vennero emessi altri due Decreti con i quali si approvava la condotta del Vicerè del Sichuan che aveva fatto decapitare Mons. Dufresse, delle Missioni Estere di Parigi, e parecchi cristiani cinesi. Ne conseguì un inasprimento della persecuzione. Sono di quel periodo i seguenti martiri: Beato Giovanni Gabriele Taurin Dufresse, M.E.P., Vescovo, arrestato il 18 maggio 1815, condotto a Chengdu, condannato e giustiziato il 14 settembre 1815. Beato Agostino Zhao Rong, Sacerdote diocesano cinese che, essendo prima uno dei soldati che scortarono Mons. Dufresse da Chengdu a Beijin, era rimasto commosso dalla pazienza di questi ed aveva quindi chiesto di essere annoverato fra i neofiti: una volta battezzato, era stato mandato al Seminario e poi ordinato sacerdote. Arrestato, ebbe a soffrire crudelissimi supplizi e poi morì nel 1815. Beato Giovanni da Triora, O.F.M., Sacerdote, messo in prigione insieme ad altri nell'estate del 1815, fu poi condannato a morte e morì strangolato il 7 febbraio 1816. Beato Giuseppe Yuan, Sacerdote diocesano cinese, che, avendo ascoltato Mons. Dufresse parlare delle fede cristiana, era rimasto conquiso dalla bellezza di questa e quindi divenuto un esemplare neofita. Più tardi, ordinato sacerdote e, come tale, dedito alla evangelizzazione in vari distretti; venne arrestato nell'agosto 1816, condannato allo strangolamento e in tal modo ucciso il 24 giugno 1817. Beato Francesco Regis Clet della Congregazione della Missione, che dopo aver ottenuto il permesso di andare nelle missioni di Cina, si era imbarcato per l'Oriente nel 1791. Pervenutovi, trascorse per trent'anni una vita sacrificata di missionario: sostenuto da uno zelo indefesso, evangelizzò tre immense Province dell'Impero Cinese: il Jiangxi, l'Hubei e l'Hunan. Tradito da un cristiano, fu arrestato e gettato in prigione ove subì atroci supplizi. Con sentenza dell'Imperatore egli venne ucciso per strangolamento il 17 febbraio 1820. Beato Taddeo Liu, Sacerdote diocesano, cinese, che rifiutò di apostatare, dicendo che era sacerdote e voleva essere fedele alla religione che aveva predicato. Condannato a morte fu strangolato il 30 novembre 1823. Beato Pietro Liu, laico catechista, cinese, arrestato nel 1814 e condannato all'esilio in Tartaria, ove rimase per quasi venti anni. Ritornato in patria fu nuovamente arrestato e strangolato il 17 maggio 1834. Beato Gioacchino Ho, laico catechista, cinese, fu battezzato all'età di circa 20 anni. Nella grande persecuzione del 1814 era stato preso con molti altri fedeli e sottoposto a crudeli torture. Inviato in esilio in Tartaria, vi rimase poi quasi vent'anni; ritornato in patria fu arrestato nuovamente e si rifiutò di apostatare. In seguito a ciò, una volta confermata la sentenza di morte da parte dell'Imperatore, fu strangolato il 9 luglio 1839. Beato Augusto Chapdelaine, M.E.P., sacerdote della Diocesi di Coutances. Entrato nel Seminario delle Missioni Estere di Parigi, si imbarcò diretto alla Cina nel 1852; egli giunse nel Guangxi alla fine del 1854. Arrestato nel 1856, torturato, condannato a morire nella gabbia, spirò nel febbraio 1856. Beato Lorenzo Bai Xiaoman, laico, cinese, modesto operaio, che accompagnò il Beato Chapdelaine nell'asilo che era stato offerto al missionario e venne con lui arrestato e condotto al tribunale. Niente poté farlo apostatare. Fu decapitato il 25 febbraio 1856. Beata Agnese Cao-Guiying, vedova, era nata da antica famiglia cristiana; essendosi dedicata all'istruzione delle giovani ragazze recentemente convertite dal B. Chapdelaine, fu arrestata e condannata a morire nella gabbia, fu giustiziata il 1 marzo 1856. Il 28 gennaio 1858, per ordine del mandarino di MaoKou (nella provincia di Guizhou), furono uccisi tre catechisti, conosciuti come Martiri di MaoKou: Beato Girolamo Lu Tingmei, Tutti e tre erano stati richiesti di rinunciare alla religione cristiana ed avendo essi dato risposta negativa furono condannati alla decapitazione. Il 29 luglio 1861 subirono contemporaneamente il martirio due seminaristi e due laici, dei quali uno era coltivatore e l'altra una vedova che prestava la sua opera come cuoca nel seminario. Essi sono noti come Martiri di Qingyanzhen (Guizhou): Beato Giuseppe Zhang Wenlan, seminarista, Nell'anno seguente, il 18 e 19 febbraio 1862, diedero la vita per Cristo altre 5 persone, conosciute come Martiri di Guizhou, e cioè: Beato Giovanni Pietro Néel, Sacerdote delle Missioni Estere di Parigi, Nel frattempo si erano verificati, nel campo della politica, alcuni episodi che ebbero notevoli ripercussioni sulla vita delle missioni cristiane. Nel giugno 1840 il Commissario imperiale di Guangdong, volendo a ragione sopprimere il commercio dell'oppio che era in mano agli inglesi, aveva fatto gettare in mare più di 20 mila casse di questa droga. Era stato questo il pretesto dell'immediata guerra, vinta dagli inglesi. Conclusasi questa, la Cina dovette firmare nel 1842 il primo trattato internazionale dei tempi moderni, seguito ben presto da altri con l'America e la Francia. Approfittando dell'occasione, la Francia si sostituì al Portogallo come potenza protettrice delle missioni e venne di conseguenza emanato un doppio decreto: l'uno del 1844 per cui era permesso ai Cinesi di seguire la religione cattolica e l'altro nel 1846 con il quale le antiche pene contro i cattolici venivano soppresse. La Chiesa poté da allora vivere all'aperto ed esercitare la sua azione missionaria, sviluppandola anche nell'ambito della educazione superiore, universitaria e della ricerca scientifica. Con il moltiplicarsi di vari Istituti culturali ad alto livello e grazie alla loro ben apprezzata attività, vennero gradualmente a stabilirsi dei legami sempre più profondi fra la Chiesa e la Cina con le sue ricche tradizioni culturali. Questa collaborazione con le autorità cinesi favorì in modo crescente il mutuo apprezzamento e la condivisione di quei veri valori che devono reggere ogni società civile. Trascorse così un secolo di espansione delle missioni cristiane, fatta eccezione per il periodo in cui si abbatté su di esse la sciagura della insurrezione dell'"Associazione della giustizia e dell'armonia" (comunemente nota come dei 'Boxers') che si verificò all'inizio del secolo XX e causò lo spargimento di sangue di molti cristiani. È noto che in questa rivolta confluirono tutte le società segrete e l'odio accumulato e represso contro gli stranieri degli ultimi decenni del secolo XIX a causa delle vicissitudini politiche e sociali seguite alla "guerra dell'oppio" e all'imposizione dei cosiddetti "Trattati disuguali" da parte delle Potenze Occidentali. Ben diverso però fu il movente della persecuzione dei Missionari anche se erano di nazionalità europea. Il loro eccidio fu determinato da una causa puramente religiosa: furono uccisi per lo stesso motivo col quale lo furono i fedeli cinesi che si erano fatti cristiani. Documenti storici ineccepibili mettono in evidenza l'odio anticristiano dal quale furono spinti i 'Boxers' a trucidare i Missionari e i fedeli locali che avevano aderito alla loro dottrina. Nei loro riguardi fu emesso un editto il 1 luglio 1900, in cui si diceva, in sostanza, che ormai il tempo delle buone relazioni con i Missionari europei e i loro cristiani era passato: che i primi dovevano essere subito rimpatriati e i fedeli costretti all'apostasia, pena la morte. In conseguenza a ciò si verificò il martirio di alcuni missionari e di molti cinesi che si raggrupparono nei gruppi seguenti: a) Martiri dello Shanxi, uccisi il 9 luglio 1900, che sono Frati Minori Francescani: Beato Gregorio Grassi, Vescovo, b) Martiri dell'Hunan Meridionale, uccisi il 7 luglio 1900, che sono essi pure Frati Minori Francescani: Beato Antonino Fantosati, Vescovo, Ai martiri francescani del Primo Ordine si aggiungono sette Francescane Missionarie di Maria, delle quali 3 francesi, 2 italiane,1 belga e 1 olandese: Beata Maria Ermellina di Gesù (al sec.: Irma Grivot), Dei martiri cinesi della famiglia francescana fanno pure parte 11 Francescani secolari, tutti cinesi: Beato Giovanni Zhang Huan, seminarista, Ad essi si aggiungono alcuni fedeli laici cinesi: Beato Giacomo Yan Guodong, agricoltore, Quando la rivolta dei 'Boxers', iniziata nello Shandong, diffusasi poi nello Shanxi e nell'Hunan, raggiunse anche lo Tcheli Orientale Meridionale, allora Vicariato Apostolico di Xianxian, affidato ai Gesuiti, i cristiani uccisi si contarono a migliaia. Fra questi si trovarono 4 missionari gesuiti francesi e ben 52 laici cristiani cinesi, uomini, donne e bambini, il più anziano dei quali aveva l'età di 79 anni, mentre i due più giovani soltanto 9 anni. Tutti subirono il martirio nel mese di luglio 1900; molti di essi furono uccisi nella Chiesa del Villaggio di Tchou-Kia-ho in cui si erano rifugiati ed erano in preghiera insieme ai primi due dei missionari qui sotto elencati: Beato Leo Mangin, S.J., sacerdote, I nomi e l'età dei laici cristiani cinesi sono i seguenti: Beata Maria Zhu nata Wu, di circa 50 anni, Il fatto che questo considerevole numero di fedeli laici cinesi abbia offerto la vita a Cristo unitamente ai missionari che avevano loro annunciato il Vangelo e si erano prodigati per loro mette in evidenza la profondità dei legami che la fede in Cristo stabilisce, riunendo in una sola famiglia persone di razze e culture diverse, strettamente solidali fra loro non già per motivi politici, ma in virtù di una religione che predica l'amore, la fratellanza, la pace e la giustizia. Oltre a tutti quelli uccisi dai 'Boxers' finora menzionati deve ancora essere ricordato il Beato Alberico Crescitelli, sacerdote del Pontificio Istituto delle Missioni Estere di Milano, il quale svolse il suo ministero nello Shanxi Meridionale e fu martirizzato il 21 luglio 1900. Anni più tardi venivano poi ad aggiungersi alla folta schiera dei Martiri sopra ricordati alcuni Membri della Società Salesiana di S. Giovanni Bosco: Beato Luigi Versiglia, Vescovo, Essi furono uccisi insieme il 25 febbraio 1930 a Li-Thau-Tseul.
Fonte:
Castellazzo Bormida (Alessandria), 13 dicembre 1833 - Tai-yuen-fu (Cina), 9 luglio 1900 Tra i martiri della violenta persecuzione provocata nel 1900, dai fanatici “Boxers” nell’impero cinese, appartengono all’ordine dei Frati Minori tre Vescovi: Gregorio Grassi, Antonino Fantosati, Francesco Fogolla; quattro sacerdoti, e un fratello religioso. Vi furono anche sette suore Missionarie Francescane di Maria e undici laici del Terz’ordine.
Autore: Antonio Borrelli
Den hellige Antoninus Fantosati (1842-1900) Minnedag: 28. september Den hellige Antoninus (it: Antonino) ble født som Antonius (Antonio) Fantosati den 16. oktober 1842 i Santa Maria della Valle nær Trevi i Umbria i Italia. Han var sønn av Domenico Fantosati og Maria Bompadre i en fattig familie. Han gikk på skole hos fransiskanerne (Ordo Fratrum Minorum - OFM) i klosteret San Martino i Trevi og trådte senere inn hos dem i provinsen Assisi. Hans novisiat var i klosteret i Spineta. Da Garibaldis tropper okkuperte Umbria i 1860, tok han tilflukt i det som var igjen av Kirkestaten og fullførte sine studier i Cerreto. Han avla sine høytidelige løfter den 28. juli 1862. Han ble presteviet i Carpineto Romano, assistert av sin gudfar, som var bror av pave Leo XIII (1878-1903), og feiret sin første messe der den 13. juni 1865. To år senere aksepterte han en invitasjon fra generalmagisteren, p. Bernardin av Portogruaro, om å bli misjonær i Kina som en av en gruppe på ni ledet av Msgr. Zanoli OFM, apostolisk vikar av Hubei. En av dem var den hellige presten Elias Facchini. Han forlot Trevi den 10. oktober 1867, besøkte Hong Kong den 30. november og kom til Wuchang i Hubei [Hupeh] den 15. desember. Den 6. januar 1868 kom han til Shiyan helt i nord, 40 mil fra hovedstaden Laohekou [Laohekow; Lao-ho-Kow]. I 1870 ble han utnevnt til sogneprest av Shiyan, og fem år senere ble han overført til Laohekou. Han var respektert av både kristne og ikke-kristne og ble venner med folk fra alle klasser. Etter å ha tjent de kristne menighetene i ni år, og etter at Msgr. Billi døde, ble han utnevnt til apostolisk administrator av Øvre Hubei den 22. juni 1878. I 1880, etter å ha deltatt på regionalsynoden i Hankou, ble han valgt til generalvikar av Msgr. Banci, den apostoliske vikaren. Antoninus var en meget effektiv forkynner og misjonær og grunnla at veritabelt nettverk av katolske institusjoner. Blant annet fikk han bygd de vakre og majestetiske katedralene i Laohekou og Cia-yuen-Kou. Etter 25 år i Kina ble han den 11. juli 1892 utnevnt til apostolisk vikar av Sør-Hunan og bispeviet som titularbiskop av Adraa. Men han var blitt så populær i Hubei at 300 troende der forsøkte å blokkere hans avreise. Hunan skulle for ham bli et land av kamp og sorg. Da han kom dit, oppdaget han at fremmedhatet der var svært fremtredende, og det var også et vanskelig område på grunn av myndighetenes undertrykkelse og befolkningens likegyldighet. Han forutså at forfølgelser kunne komme, og forberedte seg modig på det. I 1900 brøt det såkalte bokseropprøret ut i Kina. For bakgrunn, se De 29 martyrene fra det kinesiske bokseropprøret. Det startet i provinsen Shantung, hvor bokserne nedkjempet europeerne. Deretter flammet det opp i provinsen Hunan den 4. juli 1900 med vandalisme og ødeleggelser av hus, kirker og barnehjem i byen Hengyang [Hengchow; Heng-tciou-fu], ledsaget av ropet «Død over europeerne!». Derfra spredte opprøret seg raskt og rammet alle kristne forsamlinger i vikariatet, og på kort tid ble alt plyndret og ødelagt - kirker, hjem og institusjoner. Kristne familier ble også utplyndret, mens mandarinene fortsatte å utstede nye forfølgelsesdekreter. Noen av de kinesiske geistlige klarte å forkle seg og redde seg unna. Andre gikk i skjul, mens andre ble drept. Biskop Fantosati var ute på et pastoralt besøk sammen med sin assistent, den hellige fransiskanerpateren Josef Maria Gambaro, da han den 6. juli fikk høre om opprøret i Hengyang to dager før. Da løftet han sine øyne mot himmelen og ba: «Non nostra, sed tua voluntas» (ikke vår, men Din vilje skje), og tilføyde det kinesiske ordtaket: «For dem var det frokost; for oss kveldsmat». P. Gambaro oppfordret biskopen om ikke å returnere til Hengyang, men han sa at han måtte være hos sine sognebarn: «Hvis vi må dø, skal vi dø sammen». De skyndte seg langs elven til Hengyang, og da de nærmet seg byen, fikk de vite at den hellige p. Caesidius Giacomantonio var blitt levende brent og at kirken og barnehjemmet var blitt ødelagt. Da de steg ut av båten, ble den angrepet av bokserne i en flåte fiskerbåter. Biskopen fikk i farten ikke betalt rormannen, men ga ham i stedet bisperingen sin i pant. Fra elvebredden forsøkte han å roe ned mengden, men han ble slått i bakken med et slag i hodet fra en åre. Steiner og slag regnet over ham mens han gjentok navnene Jesus og Maria. Da han lå der livløs, tok en hedning et bambusrør forsterket med metallnagler og drev det inn i kroppen hans. Martyren vred seg i smerte, og klarte med sine siste krefter å slite røret ut av seg. Men så ble han spiddet en gang til. Etter to timers smertefull dødskamp døde han, 58 år gammel. P. Gambaro ble drept av steiningen. Martyrene i Hunan ble brent, og deretter ble asken spredt i elven. Antoninus ble saligkåret den 24. november 1946 som en av gruppen «Gregor Grassi og hans 28 ledsagere» av pave Pius XII (1939-58). Han ble helligkåret den 1. oktober 2000 på Petersplassen i Roma av pave Johannes Paul II som en av de 120 martyrene fra Kina (den hellige Augustin Zhao Rong og hans 119 ledsagere). De 120 martyrene fra Kina har minnedag 28. september. Denne gruppens minnedag er ellers 9. juli. +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ FRANCESCO FOGOLLA
Den hellige Frans Fogolla (1839-1900) Minnedag: 28. september Den hellige Frans (it: Francesco) Fogolla ble født den 4. oktober1839 i Montereggio in Lunigiana i bispedømmet Pontremoli i Toscana i Italia. Han var sønn av Gioacchino Fogolla og Elisabetta Ferrari, som ga ham en sunn moralsk oppdragelse. Familien flyttet til Parma i Romagna, og det var der han kom i kontakt med fransiskanerne (Ordo Fratrum Minorum - OFM) og følte misjonærkallet. Han trådte inn i ordenen i 1858 og avla løftene den 21. august 1859. Etter studier i filosofi i Cortemaggiore og Bologna studerte han teologi i Parma, hvor han ble presteviet den 19. september 1863. Han ble forberedt til Kina-misjonen i San Bartolomeo på Tiberøya i Roma, og den 13. desember 1866 reiste han ut til Kina. Han dro til Taiyuan [T''ai-yüan] i provinsen Shanxi [Shansi] sammen den hellige biskop Gregor Grassi. Han arbeidet først som misjonær i distriktets nordlige deler, og senere lenger sør i Jixian [Ki-sien] og Pingyang. Han ble generalvikar for de sørlige regionene og arbeidet med å fordype sin forståelse av kinesisk klassisk litteratur. Han imponerte sine kinesiske studenter med sin innsikt. Han arbeidet for å bedre moralen i de områdene han virket, og han forsvarte menighetene mot de ikke-kristnes angrep og forhånelse. Hans anseelse i det kinesiske samfunn vokste. På grunn av dette, og ikke minst på grunn av sin flytende beherskelse av kinesisk, ble han kalt av biskop Moccagatta til å preke på de to kinesiske synoder i 1880 og 1885. Han ble tilbakekalt til Taiyuan på grunn av sykdom, og i noen år fryktet man for hans liv. Da han ble frisk, ble han utnevnt til generalvikar for regionen Tianjin [Tientsin]. I 1897 besøkte han og fire seminarister verdensutstillingen i Torino, og det ble en utmerket anledning til å fremme misjonens sak i Europa. De reiste også til Frankrike, Belgia og England og samle inn mye penger til misjonen. I august 1898 ble Frans utnevnt til biskop Grassis koadjutor-biskop, og han ble bispeviet i Paris den 24. august som titularbiskop av Bagis. Han vendte tilbake til Kina den 12. mars 1899 med ni unge misjonærer og syv søstre fra kongregasjonen «fransiskanske misjonssøstre av Maria» (FMM) - to belgiske, tre franske og to italienske. Søstrene skulle senere lede martyrdøden sammen med ham. I 1900 brøt det såkalte bokseropprøret ut i Kina. For bakgrunn, se De 29 martyrene fra det kinesiske bokseropprøret. Det startet i provinsen Shantung, hvor bokserne nedkjempet europeerne. I mai 1900 var den notorisk anti-kristne Yu Xian [Jü-Sien; Yu Hsien] blitt utnevnt til visekonge eller guvernør i Taiyuan i Shanxi, hvor vikariatets presteseminar lå. Frans'' bror skrev til ham og bad ham innstendig om å vende hjem til Italia, men han svarte at han ville bli der og møte martyrdøden. Den 27. juni angrep bokserne protestantenes misjon i byen, og biskop Grassi bestemte at seminaret skulle stenges. Han hadde avvist forslaget fra en vennlig mandarin, støttet av noen av fransiskanerne, om at de skulle ty til væpnet motstand mot bokserne. Fem av studentene ble tatt og satt i fengsel i en bygning som var kjent som «Herberget for himmelsk fred». Dit ble også de syv søstrene tatt med. Til herberget brakte man også biskop Fogolla, fransiskanerprestene Elias Facchini og Theoderik Balat og den fransiskanske legbroren Andreas Bauer. Den 9. juli brøt bokserne seg inn i en nærliggende protestantisk misjon, hvor alle 34 innbyggerne ble drept. Katolikkene ble tatt med ut fra «Herberget for himmelsk fred» og ført til bort på en rekke, først biskopene Grassi og Fogolla, deretter prestene, søstrene, seminaristene og seminarets betjening. Sammen med dem gikk en rekke soldater med fast grep om våpnene, som om de var redde for at fangene skulle forsøke å flykte. Biskop Grassi sa: «La oss gå i fred, vi gjør ikke motstand». De ble raskt ført fra fengselet til visekongens hoff, ledsaget av hånlige tilrop fra soldatene og skrik og forbannelser fra boksere langs veien. I hoffet satt Yu Xian til doms. Han beordret alle fangene til å knele på en lang rekke foran ham, og begynte forhøret med å spørre ut biskop Fogolla: - Hvor lenge har du vært i Kina, og hvor mange mennesker har du skadet (ved å gjøre dem til kristne)? - Vi har vært i Kina i mange år, og vi har aldri skadet noen. Tvert i mot har vi hjulpet mange. - Og hvilken medisin er det dere gir til folk for å gjøre dem kristne, slik at til og med gutter blir så utholdende og sta at de ikke vil oppgi denne religionen? ... Vær snar og fortell meg hvilken motgift som kan oppheve virkningen av denne medisinen, slik at de kristne kan oppgi din religion og oppgi sin stahet. - Vi gir ingen medisin som gjør folk kristne, og de er fullstendig fri. Men de vet selv at det er deres plikt å ikke fornekte sin tro, fordi de er overbevist at det ville være ondt, og at det er en synd ikke å tilbe himmelens Gud. Yu Xian dirret av sinne og slo biskopen to ganger med knyttneven, og ropte: «Drep dem! Drep dem!». Soldatene stormet inn og trakk dem straks ut av hoffsalen. Biskop Grassi ga gruppen absolusjonen, før han og biskop Fogolla ble drept av Yu Xian selv med et sverd. Soldatene slaktet ned de andre med sine sverd, først misjonærene, så seminaristene og seminarstaben. Drapene ble utført med mer eller mindre grusomhet, alt etter soldatenes ferdighet med sverdet og sverdets skarphet eller sløvhet, og det hatet som drev dem. Til slutt ble søstrene halshogd, og deretter vendte bokserne, som fryktet himlenes hevn, sine geværer mot himmelen og fyrte av for å jage bort åndene. Mens massakren fant sted, var det mange i byen Tsentinfu, som ligger 20 mil unna, som i retning Taiyuan så en blodrød kule og en rekke lysglimt som forandret seg til ildkuler. Martyrenes levninger ble gjenstand for ytterligere hån fra soldater, boksere og mengden, og deretter ble de kastet i en grop ved bymuren nær østporten. Da graven senere ble åpnet, sies det at bakken akkurat der var dekket av ren, hvit snø. Det fikk visekongen til å utbryte: «Disse utlendingene var i sannhet gode mennesker, for himmelen har selv tatt del i deres begravelse». Regjeringen opprettet senere minnesmerker hvor de ble drept og hvor de ble gravlagt. Frans ble saligkåret den 24. november 1946 som en av gruppen «Gregor Grassi og hans 28 ledsagere» av pave Pius XII (1939-58). Han ble helligkåret den 1. oktober 2000 på Petersplassen i Roma av pave Johannes Paul II som en av de 120 martyrene fra Kina (den hellige Augustin Zhao Rong og hans 119 ledsagere). De 120 martyrene fra Kina har minnedag 28. september. Denne gruppens minnedag er ellers 9. juli.
AUGUSTINE TCHAO
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