인창동성당 게시판

1월20일(1월21일) 복자 요한 밥티스트 트리게리 순교자

인쇄

유화정 [wjyou57] 쪽지 캡슐

2012-06-08 ㅣ No.2132



축일 1월20일(1월21일)
복자 요한 밥티스트 트리게리 순교자, OFM Conv.
Blessed John Baptist Triquerie
Pope Pius XII beatified them in 1955
Beati Giovanni Battista Turpin du Cormier e 13 compagni Martiri di Laval
+ Laval, Francia, 21 gennaio 1794
Beati Martiri di Laval Vittime della Rivoluzione Francese
Il 19 giugno 1955 giunse finalmente il giorno della glorificazione terrena di questi martiri, che vennero beatificati insieme ad altre cinque vittime uccise singolarmente sempre a Laval.


 

Il medesimo giorno fu arrestato anche Jean-Baptiste Triquerie, nato a Laval il 1° luglio 1737, che in giovane età era entrato tra i Frati Minori Conventuali di Olonne, di cui fu pure superiore. In seguito, essendo un religioso di singolare pietà e di stretta osservanza, fu eletto cappellano e confessore delle clarisse di diversi monasteri. Dopo la soppressione del convento di Buron presso il quale esercitava il ministero, si ritirò a Laval presso un cugino.


 





 

January 20
Blessed John Baptist Triquerie
Bl. John Baptist Triquerie,  a Conventual Franciscan priest, was martyred for the faith in Lavel, France for refusing to take the “Oath of Citizenship” during the French Revolution. Died at age 56. Victims of the pervasive anti-Catholic policies which were advanced during the French Revolution. The martyrs were headed by Blessed John Baptist Turpin du Cormier and were slain with great cruelty by a mob of revolutionaries. Pope Pius XII beatified them in 1955. Was beatified with others as the Martyrs of Laval.


Reflection

Prayer
Lord,
hear the prayers of those who praise your mighty power.
As Bl. John was ready to follow Christ in suffering and death,
so may he be ready to help us in our weakness
We ask this through our Lord Jesus Christ, your Son,
who lives and reigns with you and the Holy Spirit,
one God, for ever and ever.

 

 

Beati Giovanni Battista Turpin du Cormier e 13 compagni Martiri di Laval
21 gennaio 
>>> Visualizza la Scheda del Gruppo cui appartiene
+ Laval, Francia, 21 gennaio 1794

Martirologio Romano: A Laval in Francia, beati Giovanni Battista Turpin du Cormier e tredici compagni, sacerdoti e martiri, che per la loro tenace fedeltà alla Chiesa cattolica durante la rivoluzione francese morirono ghigliottinati. 


Il 12 ottobre 1792 fu arrestato e imprigionato nell’antico convento delle Clarisse soprannominato “Patience” François Duchesne, canonico di Laval, nato in tale città l’8 gennaio 1736, che conduceva vita da anacoreta e digiunava tutti i giorni.
Due giorni dopo, il 14 ottobre, una retata di gendarmi condusse diversi preti in prigione:
René-Louis Ambroise, nato a Laval il 1° marzo 1720 da famiglia giansenista, che dopo l’ordinazione era stato destinato alla parrocchia della Santissima Trinità;
Louis Gastineau, nato a Loiron il 10 novembre 1727, che dopo avere esercitato in vari luoghi il suo ministero come viceparroco, si era rifugiato a Laval presso una sorella e si era occupato con frutto dell’educazione della gioventù;
François Migoret-Lamberdière, nato a St-Fraimbault-de-Lassay nel 1728, che era stato viceparroco di Oisseau, rettore di un collegio locale e successivamente parroco di Rennes-en-Gronouille, si era segnalato per il grande zelo nell’educazione della gioventù, aveva prestato nel 1791 un giuramento condizionato alla costituzione civile del clero, ma dopo la condanna di Papa Pio VI aveva ritrattato a costo di essere allontanato dalla parrocchia;
Julien Moulé, nato a Le Mans il 29 marzo 1716, che era stato prima viceparroco a Beaufray e rettore del collegio, poi parroco a Saulges, anch’egli aveva prestato il giuramento, poi ritrattato dopo la condanna papale;
Joseph Pellé, nato a Laval il 22 gennaio 1720, cappellano e confessore delle monache clarisse nei convento della Patience, molto retto e sinceramente pio nonostante il carattere rude;
Pierre Thomas, nato a Mesnil-Rainfray il 13 dicembre 1729, che dopo essere stato viceparroco a Peùton era stato eletto cappellano dell’ospedale di Chàteau-Gontier.
Il 2 novembre 1792 fu rinchiuso nell’ex-convento della “Patience” Augustin-Emmanuel Philippot, nato a Parigi l’11 giugno 1716, che per ben cinquant’anni era stato parroco a Bazouge-des-Alleux, purtroppo avveduto nella distribuzione delle elemosine ai poveri.
Il 17 dicembre seguente fu arrestato Julien-François Morin de la Girardière, nato a St-Fraimbault-de-Prières il 14 dicembre 1733. Egli aveva studiato teologia all’università di Angers. Dopo qualche anno di ministero si ritirò presso il fratello per occuparsi dell’educazione dei suoi nipoti. Di carattere mite, alargiva molte elemosine ai poveri.
Il giorno seguente, 18 dicembre, fu arrestato Jean-Marie Gallot, nato a Laval 14 luglio 1747, già viceparroco a Bazougers e quindi cappellano delle monache benedettine di Laval. Ormai infermo, viveva ritirato e sostenuto dalla carità dei fedeli.
Il 5 gennaio 1793 venne arrestato Jacques André nato a Saint-Pierre-la-Cour il 15 ottobre 1743, prima viceparroco a Rouez-en-Chanipagne e quindi parroco di Rouessé-Vassé. Ritiratosi poi a Laval dopo che i rivoluzionari gli avevano invaso il presbiterio.

Il medesimo giorno fu arrestato anche Jean-Baptiste Triquerie, nato a Laval il 1° luglio 1737, che in giovane età era entrato tra i Frati Minori Conventuali di Olonne, di cui fu pure superiore. In seguito, essendo un religioso di singolare pietà e di stretta osservanza, fu eletto cappellano e confessore delle clarisse di diversi monasteri. Dopo la soppressione del convento di Buron presso il quale esercitava il ministero, si ritirò a Laval presso un cugino.

Due altri preti anteriormente arrestati furono trasferiti alla “Patience”: André Duliou, nato a St- Laurent-des-Mortiers il 18 luglio 1727, assai stimato per la pietà, lo zelo e il distacco dai beni terreni dimostrato nei paesi in cui era stato cooperatore parrocchiale e a St-Fort, ove era stato parroco, e Jean-Baptiste Turpin du Cormier, nato a Laval nel 1732. Costui “era uomo veramente buono, un pastore pieno di zelo. Dedito completamente alle cure pastorali, consacrava tutto il tempo all’adempimento dei suoi doveri, all'istruzione dei fedeli, alla riconciliazione dei peccatori con Dio, al sollievo dei poveri, alla visita degli ammalati. Il suo cuore era pieno di bontà, il suo tratto dolce ed affabile, la sua condotta regolare ed edificante, tutta la vita un modello di ogni virtù sacerdotale”. Quale parroco della chiesa della Santissima Trinità, l’odierna cattedrale di Laval, alla “Patience” pose il prestigio di cui godeva al servizio dei confratelli che lo considerarono loro capo.
Per i quattordici prigionieri i mesi trascorsero lunghi e monotoni. I vandeani, insorti contro i rivoluzionari, nell’ottobre 1793 erano riusciti ad occupare Laval ed a rimetterli in libertà, ma essendo stati ricacciati quasi subito dall’esercito repubblicano, i sacerdoti furono nuovamente improgionati nell’ex-convento. Il 21 gennaio 1794 ricorreva l’anniversario della decapitazione del re Luigi XVI, che il pontefice Pio VI con la bolla “Quare lacrymae” il 17 giugno 1793 aveva riconosciuto quale martire ucciso in odio alla fede cattolica.
Per la commissione rivoluzionaria, volta a punire il fanatismo vandeano, l’anniversario costituiva una data assai propizia per vendicarsi degli scacchi subiti. Perciò. la mattina del 21 gennaio i quattordici sacerdoti progionieri furono condotti al palazzo di giustizia per essere giudicati. Il presidente Clément domandò a Jean-Baptiste Turpin perché non avesse prestato il giuramento prescritto dalla legge e questi gli rispose: “Perché attacca la mia religione ed à contrario alla mia coscienza”. Replicò il giudice: “Dunque, tu sei un fanatico. Credi ancora in Dio e non ti accontenterai di adorare "L’Essere Supremo"? Hai esercitato il tuo ministero dopo il rifiuto del giuramento ed hai detto Messa?”. Il sacerdote non temette di rispondere afermativamente ed ammise anche di aver consigliato tale comportamteno ai fedeli durante la confessione. Rifiùto infine di prestare anche il giuramento del 1792, quello di Libertà e Uguaglianza, “perché contrario alla legge di Dio”.
La stessa richiesta fu fatta a Jean-Marie Gallot, che ammise anch’egli di non avere prestato il giuramento e pregò che gliene venisse spiegato il significato. Disse allora il presidente: “Essere fedele alla repubblica e non professare alcuna religione, né la cattolica, né qualsiasi altra”. Il sacerdote allora gli rispose prontametne: “Cittadino, sulle pubbliche piazze in qualunque luogo, io mi professerò sempre cattolico, non arrossirò mai di Gesù Cristo”.
Joseph Pellé rispose invece al giudice: “Voi mi domandate un giuramento che la religione mi proibì di fare nel 1791; ma il giuramento che oggi richiedete non è altro che una derisione; esso non sarà mai da me prestato, anche a costo della vita: la mia coscienza non me lo permette”. Poiché il presidente insisteva, il futuro martire gli rispose con vivacità: “Mi state proprio seccando con questo vostro giuramento. Non lo farò, non lo farò, non lo farò!”.
Con René-Louis Ambroise l’accusatore fu perfido: “Spero che almeno tu non sarai ribelle alla legge giacché non hai condiviso i sentimenti dei tuoi confratelli”, ma il beato con grande senso civico replicò: “Io voglio ubbidire al governo, ma non voglio rinunciare alla mia religione”. Al giudice risultava che l’imputato fosse giansenista, ma questi spiegò: “Ammetto di avere sostenuto alcune opinioni che non erano conformi alla sana dottrina, ma Dio mi ha concesso la grazia di riconoscere i miei errori, di confessarli dinanzi ai miei confratelli e di riconciliarmi con la Chiesa. Al momento di comparire davanti a Dio, sono lieto di lavare con il sangue il mio errore”.
L’interrogatorio di Jean-Baptiste Triquerie, come già quello del Gallot, manifestò in modo inequivocabile il motivo religioso della persecuzione e della condanna. Alla richiesta del giuramento, infatti, egli rispose: “Cittadino, io sono figlio di San Francesco; in forza del mio stato devo essere morto al mondo, ne ignoro quindi le leggi. Mio unico scopo quello di pregare Dio per la mia patria, cosa che non ho mai cessato di fare”. Assai turbato il presidente lo ammonì: “Non venire qui a farci delle prediche. Dal momento che non sei più cappellano delle monache, chi ti ha dato i mezzi per vivere, non avendo tu beni di fortuna?”. Il frate rispose di esserre sopravvissuto grazie alla carità dei fedeli e che sarebbe comunque rimasto “fedele a Gesù Cristo sino all’ultimo respiro”.
Anche tutti gli altri sacerdoti rifiutarono categoricamente il giuramento loro richiesto, poiché contrario alla coscienza, e furono perciò condannati alla ghigliottina. Udita la sentenza, i condannati esclamarono “Deo gratias!” e poi si prepararono alla morte confessandosi vicendevolmente. Si misero poi in coda aspettando il loro turno ,cantando la Salve Regina ed il Te Deum. Il Turpin, offertosi come aprifila, fu però mandato per ultimo poiché ritenuto maggior colpevole e, prima di essere legato, volle baciare con venerazione il tavolato bagnato dal sangue dei suoi confratelli.
A mezzogiorno di quel 21 gennaio 1794 tutto era finito. I corpi dei giustiziati furono seppelliti nelle lande di Croix-Bataille, ma nel 1816, con la restaurazione dell’antico regime, i loro resti furono esumati e traslati nella chiesa di Avesnières. Già durante la Rivoluzione, però, i fedeli non avevano mai cessato di recarsi a pregare di nascosto sulle loro tombe. Il 19 giugno 1955 giunse finalmente il giorno della glorificazione terrena di questi martiri, che vennero beatificati insieme ad altre cinque vittime uccise singolarmente sempre a Laval.

Autore: Fabio Arduino
_______________________
Aggiunto il 2007-01-12

 
Beati Martiri di Laval Vittime della Rivoluzione Francese
Senza data (Celebrazioni singole) 
+ Laval, Francia, 1794 


L’inizio del 1794 segnò a Laval ed in tutta la Mayenne una recrudescenza della persecuzione religiosa, che sotto forme diverse si era sviluppata per parecchi anni in quella provincia, come in tutta la Francia, nel tragico contesto della Rivoluzione Francese. Le disposizioni vessatorie prese fino a quel momento contro i preti, i religiosi ed i fedeli, assunsero gli aspetti di una feroce repressione. Quattordici sacerdoti furono incarcerati presso l’ex-convento della “Prudence” di Laval e comparvero dinanzi alla commissione rivoluzionaria del distretto, per essere infine ghigliottinati. Nella stessa città altri cinque cattolici furono mandati a morte espressamente contro la loro fede, cioè per non aver voluto prestare un giuramento che disconosceva l’autorità papale. Da subito il popolo considerò martiri queste eroiche vittime della rivoluzione ed iniziarono i pellegrinaggi presso le loro tombe. Sotto il consolato, le adunate di popolo alle lande furono tanto frequenti e importanti che le autorità civili se ne preoccuparono vivamente. Dal 1816, con la restaurazione dell’antico regime, i loro resti vennero traslati e ricevettero dignitosa sepoltura. Sulla base del monumento, elevato nel 1816 a perpetuare la memoria della grande missione predicata in quell’anno a Laval, venne incisa la seguente iscrizione: “In mezzo a questa piazza, il 21 gennaio 1794, quattordici sacerdoti, i cui nomi stanno sul libro della vita, dovendo scegliere tra il giuramento e la morte, sigillarono con il sangue la purezza della loro fede e, secondo le parole di uno di loro, dopo aver insegnato al popolo a ben vivere, gli insegnarono a ben morire”.
Nel 1839 infine, ebbe inizio l'inchiesta canonica che si concluse nel 1841. Per evitare, tuttavia, il riaccendersi degli odi ancora mal sopiti a Laval, come del resto in tutta la Francia, si attese per proseguire la procedura. Il 25 giugno 1917, nel corso di una udienza a lui concessa da Benedetto XV, il vescovo di Laval monsignor Grellier espose al pontefice il desiderio del suo clero e di un gran numero di diocesani di vedere elevate agli altari alcune delle vittime del Terrore, uccise in odio alla fede. Il papa approvò il progetto ed lo incoraggiò a mettersi all’opera senza più indugi. Per evitare ogni difficoltà, vennero scartate tutte quelle vittime della Rivoluzione la cui morte avrebbe potuto essere attribuita almeno in parte, a motivi politici e non unicamente di ordine religioso. Questa fu la ragione della scelta e della designazione di soli diciannove martiri, mentre la diocesi di Laval in quel periodo aveva avuto un incalcolabile numero di vittime, di cui una buona parte cadde proprio per il suo attaccamento alla religione. Nella selezione si tenne pure in considerazione che i personaggi prescelti godessero già prima del martirio di una grande fama di santità e per cui la morte aveva solamente messo un suggello alla loro erioca esistenza terrena: parroci di parrocchie urbane e rurali, un religioso, suore votate ad opere di misericordia ed infine una maestra la cui attività pare anticipare l’opera dei numerosi santi sociale a partire dal secolo successivo.
Da quel momento la causa seguì il suo iter normale: venne introdotta nel 1941 e finalemnte il 19 giugno 1955 Pio XII potè procedere alla solenne beatificazione dei diciannove martiri di Laval, la cui fama acquistò così nuovo splendore. Il Martyrologium Romanum commemora i martiri singolarmente o in gruppo nell’anniversario del loro martirio, quindi a questi 19 beati abbiamo dedicato delle schede nei giorni della loro festa.


Ecco i loro nomi:

38420 - Jean-Baptiste Turpin du Cormier, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
38420 - Jean-Marie Gallot, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
38420 - Joseph Pellé, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
38420 - René-Louis Ambroise, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
38420 - François Duchesne, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
38420 - Julien-François Morin de la Girardière, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
38420 - Jean-Baptiste Triquerie, Sacerdote Francescano Conventuale, 21 gennaio
38420 - Jacques André, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
38420 - André Duliou, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
38420 - Louis Gastineau, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
38420 - François Migoret-Lamberdière, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
38420 - Julien Moulé, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
38420 - Augustin-Emmanuel Philippot, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
38420 - Pierre Thomas, Sacerdote della diocesi di Laval, 21 gennaio
39633 - Françoise Mézière, Laica della diocesi di Laval, 5 febbraio
93293 - Françoise Tréhet, Suora della Carità di Notre-Dame d’Evron, 13 marzo
93294 - Jeanne Véron, Suora della Carità di Notre-Dame d’Evron, 20 marzo
93295 - Marie Lhuilier (Suor Monica), Canonichessa Regolare Ospitaliera della Misericordia di Gesù, 25 giugno
93296 - Jacques Burin, Sacerdote della diocesi di Le Mans, 17 ottobre

Autore: Fabio Arduino
_______________________
Aggiunto il 2007-01-12

 

 
*참고


축일 9월2일
복자 요한 프란치스코 부르테와 세베리노 지롤과 아폴라리스와 동료 순교자(1회,율수3회)

복자 요한 프란시스 부르테(쟝-프랑솨 버테), O.F.M. Conv.
Beato Gianfrancesco Burtè Francescano conventuale martire
Ramberviller, Saint-Dié, 20 giugno 1740 - 2-3 settembre 1792 
Blessed Jean-François Burté
Profile : Franciscan Conventuals priest. One of the Martyrs of September.
Born : 20 June 1740 in Rambervillers, Vosges, France
Died : martyred on 2 September 1792 at the Hôtel des Carmes, Paris, France
Venerated : 1 October 1926 by Pope Pius XI (decree of martyrdom)
Beatified : 17 October 1926 by Pope Pius XI


복자 세베리노 지롤(죠르지오 지롤트) T.O.R(율수3회)
Beato Giorgio Girault (Severino) Martire Rivoluzione francese
Blessed Georges GiraultJan 252009  Memorial
Profile : Franciscan Friars of the Third Order Regular priest. One of the Martyrs of September.
Born : 14 January 1728 in Rouen, Seine-Maritime, France
Died : martyred on 2 September 1792 at the Hôtel des Carmes, Paris, France
Venerated : 1 October 1926 by Pope Pius XI (decree of martyrdom)
Beatified : 17 October 1926 by Pope Pius XI


포삿의 복자 아폴리나리스, O.F.M. Cap.
Beato Apollinare da Posat (Jean-Jacques Morel) Sacerdote e martire 
Préz-vers-Noreaz, Svizzera, 12 giugno 1739 - Parigi, Francia, 2 settembre 1792
Blessed Apollinaris of Posat
Also known as Apollinaire from Pozat, Apollinaris a Posat, Apollinaris Morel von Posat, Apollinaris Morel, Apollinaris van Posat, Jean-Jacques Morel 
Born :  12 June 1739 in Prez-vers-Noréaz, Fribourg, Switzerland as Jean-Jacques Morel
Died : martyred on 2 September 1792 at the Hôtel des Carmes, Paris, France
Venerated : 1 October 1926 by Pope Pius XI (decree of martyrdom)
Beatified : 17 October 1926 by Pope Pius XI 

 

*참고
3. 18세기 교회 박해와 재속 3회

1) 근대 박해의 영향

1700년대의 프로테스탄티즘과 오스트리아-헝가리 제국, 프랑스, 이탈리아에서 일어난 수도회와 3회의 탄압은 3회를 크게 약화시켰다. 근대 사조는 교회를 점점 더 배척했고, 교회는 세상을 배척하는 듯하였다. 사회가 교회를 배척하는 데는 교회의 책임도 컸다. 교회는 세상을 대처하는데 서툴렀다. 교회가 근대 사조에 대해서 전적인 외면을 하고 말았던 것이다. 교회의 방향이 바뀌기까지는 레오 13세(1878~1903) 교황 때까지 기다려야 했다. 그 방향의 변화는 점진적으로 그리고 여러 차례 흥망성쇠를 겪은 후, 제2차 바티칸공의회에서 그 정점에 이르게 되었다.( M. Bigi, Universale Salute의 인용.)

근대사회가 교회를 외면한 구체적인 예는 18세기 후반, 제후들과 왕들이 계몽주의 전제정치로 강요한 교회 탄압이었다. 3회도 1회와 연관된 밀접한 관계에 따라서 탄압에 휘말렸다. 1776년 오스트리아의 왕후 마리아 데레사의 칙령은 새 회원을 받는 것을 금지하였다. 스페인, 포르투갈, 이탈리아의 롬바르디, 모데나와 레기오의 네덜란드인들, 파르마와 피아첸자, 토스카나의 그랜드 더치(Grand Duchy), 그리고 나폴리 왕국도 이 칙령의 영향으로 새 회원을 받는 것이 금지되었다. 오스트리아의 요셉 2세는 더 나아가 1782년 9월 27일 ‘요셉주의’ 또는 ‘왕권 보호주의’를 내세워 칙령으로 모든 형태의 3회 활동금지와 폐지령을 내렸다.
프랑스에서는 성직자들에 대한 시민법(1790)으로 교회를 박해했고 교회 재산을 몰수하였다. 재속3회도 무사하지 못하였고 대부분의 경우 해산되었다. 이 공포시대 절정(1792~1794년)에 많은 재속3회원들과 율수3회원들이 희생되었다. 스트라스부르그 형제회의 회장(rector) 니콜라 픽(Nicola Pick)은 체포되어 79년 형을 선고 받았다. 율수 3회원인 세베리노 귀롤은 1792년 9월 2일 사형 당했다. 작은형제회의 지도 하에 있던 3회 수녀인 로사 제시(Rosa Jessee)는 캄브라이의 단두대에서 죽음을 당했고, 낭뜨에선 3회원들이 로르(Loire) 강에서 익사당하기도 했다.
1810년 나폴레옹은 3회가 사회에 위험한 존재라며 모든 3회를 탄압하고 모임을 금지하는 또 다른 법령을 반포했다. 그는 3회의 회칙을 담고 있다는 이유로 책자를 회람하는 것조차 금지시켰다. 스페인에서는 수도회의 활동 금지와 분할 상환금지법 때문에 형제회들은 법적으로나 사회적으로 고립되었다.
그러나 3회는 교구성직자나 박해로 인해 수도원을 떠나 온 수도자들의 지도를 계속 받고 살았으며, 많은 형제회는 활발하게 움직였다. 박해 중에서도 형제회는 옵세르반트와 카푸친 형제들의 도움으로 형제회의 조직을 재정립하였고 힘을 되찾았다. 이탈리아에서는 수도자에 대한 활동금지가 연장되자 법적 권리를 빼앗긴 3회 형제회들은 사적인 단체로 생존하였으며 스스로 새로운 환경에 적응해 갔다.(Fredegand of Antwerp, op. cit., pp. 184~188; H. Roggen, op. cit., pp. 85~108.)
 지나친 박해로 프랑스에서는 3회원들이 숨어버렸지만, 스페인과 이탈리아의 몇몇 형제회들은 시민법에 의해 법인으로 인정되었던 그들의 위치가 박해로 취소된 후에 사적인 모임으로 회합 하는 방법을 택하였다. 형제회들은 박해로 인한 어려운 환경 속에서도 신앙생활과 자선활동에 모범을 보이며 묵묵히 그 자리를 지키고 있었다.
(김창재다미아노ofm 이현주카타리나ofs 엮음,재속프란치스코회 역사,한국 재속프란치스코회 출판부,2011,206-207쪽)


*프랑스 혁명
French Revolution
(1789년 7월 14일~1794년 7월 27일)은 프랑스에서 일어난 시민 혁명이다. 프랑스 혁명은 엄밀히 말해 1830년 7월 혁명과 1848년 2월 혁명을 함께 일컫는 말이지만, 대개는 1789년의 혁명만을 가리킨다. 이때 1789년의 혁명을 다른 두 혁명과 비교하여 프랑스 대혁명이라고 부르기도 한다(위키백과에서)


 



932 0

추천 반대(0)

 

페이스북 트위터 핀터레스트 구글플러스

Comments
Total0
※ 500자 이내로 작성 가능합니다. (0/500)

  • ※ 로그인 후 등록 가능합니다.