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4월2일 가이세의 복자 레오폴도

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유화정 [wjyou57] 쪽지 캡슐

2012-05-27 ㅣ No.2127




축일 4월2일
가이세의 복자 레오폴도 증거자, 레포르마티(Reformati)
Bl. Leopold of Gaiche
Beato Leopoldo da Gaiche
Gaiche (PG), 30 ottobre 1732 - Spoleto, 2 aprile 1815
Fu beatificato da Leone XIII il 12 marzo 1893.



   이탈리아 페루자(Perugia)의 가이체에서 가난한 농부의 아들로 태어난 레오폴두스(Leopoldus, 또는 레오폴도)는 요한(Joannes)이란 이름으로 세례를 받고 인근 사제의 도움으로 교육을 받았으며, 18세 되던 해인 1751년에 치보톨라(Cibotola)에서 프란치스코회에 입회하여 레오폴두스라는 수도명을 받았다. 1757년에 사제가 된 그는 주로 사순절 순회설교를 담당했는데 대단한 인기를 얻었다.

   그는 프란치스코회 선교사와 설교자들이 은퇴한 뒤에 머무를 수도원을 지으려고 하였으나 난관이 너무나 많아서 지체하다가, 결국에는 스폴레토(Spoleto) 교외 몬테 루코(Monte Luco) 언덕 위에 자신의 소망을 이룩할 수 있었다. 1808년 나폴레옹의 침략 때에 그는 77세의 고령으로 투옥되었고, 나폴레옹의 실각과 더불어 몬테 루코로 다시 돌아왔으나 몇 달 후에 선종하였다. 그는 1893년 교황 레오 13세(Leo XIII)에 의해 복자품에 올랐다.
(가톨릭홈에서)






 

3) 옵세르반트의 확장

요한 22세의 교황기가 끝나자 공동체 형제들의 대수도원주의(Con- ventualismo) 를 반대하여 회칙의 ‘총체적인 준수’를 열망하는 여러 그룹들이 이탈리아와 스페인과 프랑스에 나타났다. 영적 형제들과 그들의 ‘개혁’ 의지가 암암리에 각 지역공동체를 형성하고 있었던 것이다. 1334년 발레의 요한은 교황의 회칙을 준수하며 살 수 있는 허락을 총봉사자로부터 얻어냈다. 이것은 초기 단순성으로 돌아가려는 운동의 시발이었다. 1350년 스폴레토의 젠틸레는 회칙 준수 보장과 수련자들을 받을 수 있는 권한을 클레멘스 6세로부터 얻었다. 그러나 1354년 총회는 개혁운동과 반대노선을 지향했다. 젠틸레는 이단자로 고발되었고 쇄신의 첫 시도는 무산되었다. 젠틸레 그룹의 바올루쵸가 은둔소 생활을 하자 움브리아 지방의 버려진 은둔소에 형제들이 살기 시작했다. 1373년에 이 개혁운동은 12개의 집을 갖게 되었다. 이 운동은 1390년경 이탈리아 전역에 확산되어 있었다. 개혁운동의 초기형제들은 교육을 받지 못한 평형제들이었다. 그러나 우수한 개혁자들이 직접 회칙 준수파에 들어왔다.

이탈리아에서의 개혁 그룹인 리포르마티(Riformati)는 1402년에 시에나의 성 베르나르디노, 1414년에는 카페스트라노의 성 요한, 1415년에는 살테아노의 성 알베르토, 1416년에는 마르카 관구의 성 야고보가 입회를 했다. 이들은 모두 옵세르반트의 방향을 결정짓는 인물들이었다.

스페인에서의 옵세르반트(Alcantarini, Discalceati, Guadalupesi)는 통합성은 부족했지만, 아비뇽의 교황 보호 아래 이탈리아보다 더 열정적으로 일어났다. 이 개혁 그룹들은 제각기 독자적으로 움직였다. 이들은 은둔소 칩거의 형태로 살았다. 1415년에는 12개나 되는 은둔소가 설립되었다. 알칼라의 성 디에고(+1463)가 1441년 자신을 하느님께 봉헌한 것도 이 은둔소였다.

프랑스에서의 옵세르반트(Recollect) 개혁 운동은 은수적 생활이 아닌 학문과 사도적 활동에 큰 비중을 두었다. 또 교황은 회칙의 영적 준수를 위해 집짓는 일을 허락하였다. 15세기 초에 프랑스 관구의 여러 수도원은 개혁을 받아들였다.

그 후에 개혁 공동체들은 자신들의 관구봉사자들로부터 큰 고통을 당했다. 이들은 1415년에 자신들의 사정을 콘스탄츠공의회에 상정하여 교황들의 초기 해석을 가지고 회칙을 준수할 권리를 주장했다. 그리고 모든 관구의 옵세르반트 수도원들에게 개혁을 받아들이고자 하는 모든 수도자들을 받을 수 있는 자유와 독자적인 장상을 달라고 요청했다.

공의회는 1415년 9월 23일 칙서 <Supplicationibus personarum> 에서 옵세르반트에게 그들이 요청한 모든 것을 허락해 주었다. 더구나 관구 내 속관구들은 해당 관구봉사자들의 재치권 아래에 있지 않으며 나름의 총장 대리를 가지고 총봉사자는 시찰할 권한만 있다고 선언했다. 어떤 수도자라도 본인이 원하면 회칙 준수파 형제들에게 넘어갈 수 있게 되었다.

옵세르반트 조직 체계를 확장시켜나간 그룹들 외에도 많은 다른 개혁 그룹들이 거의 동시다발적으로 생겨났는데, 그들은 자치를 누리면서도 법적으로는 형제회에 속한 채 남아 있었다. 프랑스 북부와 독일의 콜레타니(Coletani), 이탈리아의 아매디테(Amaeditae), 클라레니(Clareni) 등이 있다.
(김창재다미아노ofm,이현주ofs 엮음,재속프란치스코회역사,한국재속프란치스코회출판부,2011,123-125쪽)

시에나의 성 베르나르디노(+1444, 입회 1402) 축일 5월20일
카페스트라노의 성 요한(+1456, 입회1414) 축일 10월23일
살테아노의 복자 알베르토(+1450, 입회1415) 축일 8월15일
마르카 관구의 성 야고보(+1476, 입회1416) 축일 11월28일
알칼라의 성 디에고(+1463) 축일11월13일(11월12일)


 
















 

Beato Leopoldo da Gaiche
2 aprile 
Gaiche (PG), 30 ottobre 1732 - Spoleto, 2 aprile 1815

Il Beato Leopoldo (Giovanni Croci) nacque a Gaiche (Pg) il 30 ottobre 1739. Francescano nel 1752, sacerdote nel 1757, insegnò filosofia e teologia ai chierici della provincia serafica della quale fu anche Ministro Provinciale. Il 1 novembre fondò il ritiro di Monteluco ove visse tra una predicazione e l'altra per 27 anni. Fu chiamato "Apostolo dell'Umbria". Morì a Spoleto il 2 aprile 1815. Fu beatificato da Leone XIII il 12 marzo 1893.

Martirologio Romano: A Spoleto in Umbria, beato Leopoldo da Gaiche, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, che fondò sacri eremi a Monteluco. 

Giovanni Croci nacque a Gaiche (Perugia) il 30 ottobre 1732 in una benestante famiglia contadina. I genitori, cristiani esemplari, trasmisero al figlio una fede profonda. Dal parroco del vicino paese di Groppoleschieto Giovanni ebbe una prima istruzione, accompagnata dall'insegnamento del catechismo. Studiava sempre, anche badando al gregge che portava al pascolo. Fu una grande gioia per i genitori quando manifestò la volontà di diventare frate francescano, vestì l'abito nel convento di S. Bartolomeo a Cibottola prendendo il nome di Leopoldo. Studiò con impegno nel convento di Norcia: fu un novizio esemplare. Dopo l'ordinazione sacerdotale per le mani del vescovo di Terni, Monsignor Maculari, fu destinato all'insegnamento della teologia e della filosofia. Tre anni dopo, per impegnare al meglio le eccellenti qualità oratorie, ebbe l'incarico esclusivo di predicatore: diventò, nei quarantasette anni a venire, l'apostolo dell'Umbria e degli Stati Pontifici.
Seguì il metodo del confratello S. Leonardo da Porto Maurizio di cui portava sempre con sé il "Regolamento per le missioni". Dopo solo quattro anni venne nominato capo-missionario. L'impegno di predicatore di Fra Leopoldo fu costante negli anni e straordinario. Le sue prediche, spesso concitate e dai toni profetici, erano preparate meticolosamente. Prima di salire su un pulpito si raccoglieva profondamente in preghiera e spesso tremava fino a quando non iniziava a parlare. Molto austero era il suo regime di vita, si spostava da un paese ad un altro sempre a piedi, noncurante delle condizioni atmosferiche. Da un diario delle predicazioni sappiamo che tenne trecentotrenta missioni della durata media di quindici giorni, quaranta quaresimali e innumerevoli novene e panegirici.
Solitamente, mentre si avvicinava al paese dove era atteso, gli abitanti del posto in processione gli andavano incontro. Con i suoi frati si inginocchiava invocando l'assistenza dello Spirito Santo e scalzo raggiungeva la chiesa, cantando le litanie della Madonna. Portava sempre con se alcune reliquie. Molte volte la chiesa non riusciva a contenere la folla e quindi la funzione era celebrata all'esterno. Umilmente ascoltava i consigli e le opinioni del parroco. Era consueto il pio esercizio dello "svegliarino": di notte faceva suonare dalle campane l'Ave Maria poi, girando per il paese, radunava gli uomini per condurli, cantando, in chiesa dove teneva un sermone al termine del quale si flagellava le spalle. Non mancava la processione in onore della Madonna con le donne che, vestite di bianco, tenevano in capo una corona di fiori. La missione si concludeva con una processione penitenziale durante la quale Fra Leopoldo, scalzo, portava la croce, la corona di spine e le catene al collo; molti lo imitavano. Alla fine dei quindici giorni, tra i fedeli, erano numerose le conversioni e le riconciliazioni. Per fuggire dagli attestati di stima partiva un'ora prima del previsto. Come S. Leonardo da Porto Maurizio eresse o fece restaurare decine di Via Crucis.
Nell'Ordine ricoprì gli importanti incarichi di Custode, Guardiano e Ministro Provinciale, imponendo ai vari conventi della sua provincia la piena osservanza della Regola. Avanzando negli anni diminuì il numero delle missioni, pensò quindi di trasformare in Ritiro di stretta osservanza il convento di Monteluco, fondato da S. Francesco presso Spoleto a 1218 metri di altezza (vi soggiornò anche S. Antonio da Padova). Con l'approvazione della Santa Sede preparò le Costituzioni che si dovevano osservare. Il 1° novembre 1788 il vescovo di Spoleto, Monsignor Locatelli, lo inaugurò solennemente. Fra Leopoldo e compagni si ritirarono periodicamente a Monteluco per ritemprare lo spirito dalle fatiche apostoliche.
Nel 1809 il Ritiro fu soppresso dalle leggi napoleoniche e il Beato fu costretto a lasciare il saio e a rifugiarsi a Terraia. Anche qui formò un centro di preghiera, mentre sostituiva il parroco del confinante paese di Morgnano e faceva nei dintorni alcune prediche. Fu chiesto, però, anche a lui di prestare giuramento alle nuove leggi anticlericali e, al suo rifiuto, seguì prima una sorta di reclusione presso la nobile famiglia Lauri, poi il confino nel convento di San Damiano ad Assisi. Continuò a far sentire la sua voce attraverso la corrispondenza. Erano tempi tristissimi per la Chiesa, Pio VII era prigioniero a Fontainebleau.
Qualche anno e la bufera passò. Fra Leopoldo andò incontro al papa che, tornando a Roma, fece sosta a Foligno. Nell'incontro chiese di riaprire il ritiro di Monteluco, era il 1814. Ormai anziano vi si ritirò.
L'anno successivo, durante una predica per la novena di Natale, ebbe un malore. Fu portato in paese per essere curato ma lui chiese solo, inutilmente, di morire sulla nuda terra. Spirò il 2 aprile 1815, aveva 83 anni. Il giorno successivo il corpo fu trasportato nella chiesa del Ritiro, dov'è ancora oggi venerato.
Grande la fama di santità e tante le grazie ottenute dai fedeli, Fra Leopoldo fu proclamato beato da Leone XIII il 12 marzo 1893.

Autore: Daniele Bolognini
_______________________
Aggiunto il 2004-04-15

 

 

 

 


 



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