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3월3일(9월28일) 베르조의 복자 인노첸시오 증거자

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유화정 [wjyou57] 쪽지 캡슐

2012-04-05 ㅣ No.2065




3월3일(9월28일)
베르조의 복자 인노첸시오 증거자,O.F.M cap.
Beato Innocenzo da Berzo Sacerdote
Niardo, Brescia, 19 marzo 1844 – Bergamo, 3 marzo 1890








승진과 좌천의 성쇠들
어떤 일자리든 요한 스칼비노니(Scalvinoni)는 결코 오래가지 못하는 것 같았다. 사제 서품을 받고 난 후, 그의 담당 주교는 그를 교구 신학교의 총장으로 임명했지만 1년 후에 그를 해임시켜야만 했다. 그는 분명 지휘권을 휘두르는 일에 적합하지 않았다. 고향 베르조 내 교구 사목 일에 복귀하게 된 그는 겉보기에는 아주 수월해보였지만, 4년이 지난 후에야 그는 완전히 교구 사제직을 그만 두게 되었고, 1874년 베르조의 인노체시오 형제라는 이름으로 카푸친 작은 형제회에 입회했다. 종신서약 후, 그가 맡은 첫 번째 소임은 베르가모(Bergamo)의 아눈지아타(Annunziata) 수련소 형제회의 부수련장이었다. 그러나 1년 뒤 수련소가 로베레로 이동되었을 때, 인노첸시오 형제는 특정한 임무 없이 그곳에 남겨져 버렸다. 1년 후인 1880년, 봉사자들은 'Annali Francescani'라는 저명한 출판지의 편집국에 그를 임명했고, 그들은 그로써 그에게 꼭 맞는 자리를 찾았다고 생각했다. 그러나 몇 개월 뒤 그는 그 직책에서 물러나야 했고, 형제회 안에 있는 잊혀진 삶으로 다시 복귀해야 했다. 인노첸시오 형제는 딱 한 가지 잘 하는 것이 있었는데, 그것은 거룩한 생활을 하는 것이었다. 그래서 1889년, 봉사자들은 그의 재능을 이용해 그에게 동료형제들의 연피정을 지도하도록 임명했다. 그러나 그는 일 중에 병에 걸리게 되어 급하게 병원으로 옮겼지만, 1980년 3월 3일, 죽음을 맞이하였다. 지금 복자 인노첸시오의 시신은 아눈지아타 형제회의 성당 안에 안치되어 있다.



과부의 아들, 열심한 사제가 되다
1844년 3월 19일, 북이탈리아, 어머니의 고향인 베르시아(Brescia)주 니아르도(Niardo)에서 태어난 요한 스칼비노니(미래의 인노첸시오 형제), 그는 프란치스카 폴리(Poli)와 베르조 출신인 베드로 스칼비노니의 아들이었다. 요한이 태어난 지 몇 달 지나자마자 그의 아버지가 사망하게 되고, 미망인이 된 그의 어머니는 베르가모에 있는 로베레의 시립학교에서 그를 교육시켰다. 1861년, 요한은 브레시아에 있는 교구 신학교에 입학했고, 1867년에 사제 서품을 받았다. 신학교 시절 그는 자신의 영적생활 진보를 위한 ‘영적 규정’이라는 지침을 적기 시작했다. 교구 사제로서 그는 설교와 영성 지도, 고해실 내 봉사로 유명했다. 또 그는 가난한 사람들에 대한 너그러움으로도 유명했는데, 그의 어머니는 혹시라도 아들이 문을 두드리는 가난한 사람에게 집안 재산을 죄다 내어 줄까봐 잘 지켜봐야 했을 정도였다.



겸손하고 쾌활한 카푸친
베르조의 인노첸시오 형제는 롬바르디아 지방의 카푸친회에 입회 한 후에도 계속해서 자신의 열정적인 기도생활을 심화시켰고, 다가오는 모든 굴욕을 유쾌하게 수용함으로써 이웃에 대한 그의 깊고 인간적인 형제애와 사목적 사랑을 완성했다. 사실, 유쾌한 겸손은 그의 삶의 특징이었다. 카푸친 수련자 시절, 그는 이미 여러 번 꿰맨 옷에 수시간 동안 어색한 바느질을 덧댐으로서 동기 수련자 형제들에게 즐거움을 주곤 했다. 또 그는 철학과 신학적 논점들에 대한 놀랄만한 지적 이해력을 지녔는데, 가끔 형제들이 그를 설득할 때면 그는 오랜 시간 동안 그것들에 대한 자신의 견해를 신나게 설명하곤 했다. 교구 사제인 지롤라모 마카넬리(Girolamo Maccanelli) 신부는 언젠가 인노첸시오 형제는 "이 골짜기에서 가장 뛰어난 윤리신학자 중 하나였다" 라고 기록했다. 그렇지만 그는 애덕으로 인해 이런저런 문제에 대해 자세히 설명해야 할 때를 제외하고는 자신의 학식을 숨길 줄 알았다. 인노체시오의 순종은 또한 가장 사소한 일에서부터 모범적이었다. 그는 다른 사람의 죄에 대한 거의 육적 혐오와 자신의 영원한 구원에 대한 걱정으로 비록 내면적으로는 괴로워했지만, 겉으로는 늘 쾌활함과 기쁨의 태도를 유지했다.


그의 기쁨의 비결은 기도
인노첸시오 형제의 기쁨의 비결은 바로 그의 열정적인 기도생활이었다. 그는 특히 늦은 밤에 성체 앞에서 오랜 시간을 보내는 것을 매우 좋아했다. 사실 그가 카푸친회에 입회하기로 한 그의 결심에 영향을 미쳤던 한 요소는 예수님과 같은 집에 살고 싶은 소망 때문이었다. 하루는 인노첸시오 형제가 사목을 하러 어느 본당에 나간 적이 있는데, 그곳 본당 신부의 실수로 성당 문을 잠구어 인노첸시오 형제가 그 안에 갇히게 되었다. 다음 날 아침, 그 신부는 완전히 기도 속으로 몰입된 인노첸시오 형제를 발견했는데, 그의 눈은 활짝 열려 있었고, 그의 얼굴은 행복감에 환하게 빛나고 있었다. 그의 기도생활의 또 다른 큰 초점은 그리스도의 수난이었다. 그는 매일 여러 번 십자가의 길을 수행했고, 고해실에서도 고해자들에게 이 신심을 자주 권고했다. 성모님에 대한 신심과 더불어 그리스도의 성체와 수난은 또한 그의 설교의 주된 주제였다.



쓸모없는 종, 천국을 상속받다
장상들이 그에게 사소한 임무를 맡길 때면, 그는 일을 썩 잘 하는 것처럼 보였다. 하지만 좀 더 큰 책임을 맡길라 치면, 그는 결국 일을 망쳐놓았고 곧장 해임되곤 했다. 장상들은 결코 인노첸시오 형제에게 맞는 자리를 찾아낼 수 없는 듯 보였다. 하지만 그가 선종한지 71년 만에 목자 요한 23세 교황에 의해 시복될 수 있었던 것은, 주님께서 그에게 “내 아버지께 복 받은 이여, 오너라, 와서 세상 창조 때부터 너를 위하여 준비된 나라를 차지하여라.”라고 말씀하심으로, 그에게 꼭 맞는 천국의 자리를 용케 찾아내셨다는 것을 입증하신 것일 것이다.

"예수님께서는 세상에 있는 모든 사람들에게로부터 상처를 받으십니다. 그분을 괴로움 속에 홀로 내버려두지 않게 하는 것은 바로 나에게 달려있습니다. 하느님께 대한 사랑은 뛰어난 감정으로 되어 있는 것이 아니라, 사랑받으시는 하느님을 위한 뛰어난 열려있음과 인내심으로 되어 있습니다. 영을 지키는 것에는 고통 받고 일을 하며 침묵을 지키는 것보다 더 나은 다른 길이 없습니다. 나는 모두에게 종속되면서도 혐오 안에서 가장 덜 선호 받고픈 커다란 갈망을 가지고 있습니다." - 베르조의 복자 인노첸시오
(카푸친 작은형제회홈에서)

 

♬Fratello Sole e Sorella Luna-Claudio Baglioni

 (Brother sun, sister moon)

 

 

Fratello Sole, Sorella Luna

 

Dolce sentire come nel mio cuore
ora, umilmente, sta nascendo amore.
Dolce capire che non son piusolo
ma che son parte di un’immensa vita,
che generosa risplende intorno a me:
dono di Lui, del Suo immenso amor.

 

Ci ha dato il cielo e le chiare stelle,
fratello Sole e sorella Luna;
la madre Terra con frutti, prati e fiori
il fuoco, il vento, l’aria e l’acqua pura,
fonte di vita per le Sue creature:
dono di Lui, del Suo immenso amor,
dono di Lui, del Suo immenso amor.

 

Sia laudato nostro Signore
che ha creato l’universo intero.
Sia laudato nostro Signore
noi tutti siamo Sue creature:
dono di Lui, del Suo immenso amor,
beato chi Lo serve in umilta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Beato Innocenzo da Berzo Sacerdote
3 marzo 
Niardo, Brescia, 19 marzo 1844 – Bergamo, 3 marzo 1890

«Gesù è da tutti offeso nel mondo: tocca a me non lasciarlo solo nell’afflizione. L’amore di Dio non consiste in grandi sentimenti, ma in una grande nudità e pazienza per l’amato Dio. Non c’è altro mezzo migliore per custodire lo spirito che patire, fare e tacere. Avrò gran desiderio d’esser soggetto a tutti e in orrore l’esser preferito al minimo» (Fra Innocenzo). Giovanni Scalvinoni nacque a Niardo (Brescia) il 19 marzo 1844. Rimasto orfano di padre, trascorse l’infanzia a Berzo.  Frequentò poi il ginnasio nel collegio di Lovere e da qui passò al seminario di Brescia. Il vescovo Geremia Bonomelli, all’epoca professore in seminario, così testimoniò al processo di beatificazione: «Il chierico Scalvinoni per l’ubbidienza, la modestia, la diligenza, l’umiltà, per un certo candore che traluceva da tutte le sue parole e azioni, conciliava gli animi di tutti i suoi compagni. Il solo vederlo edificava, benché facesse ogni cosa con tutta semplicità». Ordinato sacerdote nel 1867, fu vicario coadiutore a Cevo e vicerettore in seminario. L’innata timidezza, tuttavia, gli faceva desiderare una vita di nascondimento e solitudine. Si fece cappuccino e ricevette il nome di fra Innocenzo. Anche tra i frati ricoprì solo incarichi modesti.Trascorse la maggior parte del tempo al convento-eremo dell’Annunziata, donde veniva chiamato a predicare gli esercizi spirituali nei conventi della Lombardia. Cominciò allora a diffondersi la fama della sua santità. I malati e gli afflitti accorrevano per ricevere la sua benedizione. Nei giorni di festa era al confessionale dal mattino alla sera. Morì nel convento di Bergamo il 3 marzo 1890. Venne beatificato dal suo conterraneo, il beato Giovanni XXIII.
 
Etimologia: Innocenzo = senza peccato, dal latino

Martirologio Romano: A Bergamo, beato Innocenzo da Berzo (Giovanni) Scalvinoni, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che rifulse per lo straordinario amore nel diffondere la parola di Dio e nell’ascolto delle confessioni.

Tra gli ex voto conservati nell’umile casa natale del Beato Innocenzo a Berzo Inferiore, oggi trasformata in museo, vi è un frammento di fune a ricordo di un miracolo avvenuto sull’Adamello negli anni Venti. Un alpinista, durante una scalata, cadde in un crepaccio e non avendo nessuno che lo aiutasse, chiese l’intervento dell’umile cappuccino di cui era devoto. Dall’alto arrivò una corda mentre gli venivano suggeriti i movimenti per risalire il dirupo ma, arrivato in cima, grande fu lo stupore nel vedere che nessuno lo attendeva.
Giovanni Scalvinoni venne alla luce a Niardo (Brescia), il paese materno, il 19 marzo 1844. Pochi mesi dopo una tremenda sciagura colpì improvvisamente la giovane famiglia. Il padre, in soli due giorni, morì stroncato da una polmonite fulminante. Giovannino trascorse la fanciullezza semplicemente, facendo propria la fede forte della gente di montagna. Fin da piccolo ebbe una grande pietà per i poveri, dando generosamente quel poco che possedeva a coloro che bussavano alla porta di casa. Conserverà questo sentimento per tutta la vita: quando da cappuccino andava in giro per la questua, era sommamente soddisfatto di tornare in convento con la bisaccia vuota. Quanto riceveva in offerta lo dava ai bisognosi.
Studiò con ottimi risultati nel collegio municipale di Lovere (Bergamo) e da qui passò al seminario di Brescia dove si impose un’esigente disciplina spirituale. Ordinato sacerdote nel 1867 ricoprì alcuni incarichi, tra cui quello di vicerettore del seminario, ma ogni volta venne rimosso perché assolutamente privo di autorità. L’innata timidezza lo portava a desiderare di vivere in solitudine, tra preghiere e penitenze. Il 16 aprile 1874 finalmente cominciò il noviziato tra i cappuccini dell’Annunziata di Borno (ora Cogno). Quattro anni più tardi emise la professione solenne e venne nominato vicemaestro dei novizi. Per alcuni mesi, tra il 1880 e il 1881, fece parte della redazione della rivista Annali Francescani, su incarico del Padre Agostino da Crema, amico del Rosmini.
Eccetto brevi incarichi e la predicazione di esercizi spirituali in alcuni conventi lombardi, fu nel convento-eremo dell’Annunziata che visse intensamente l’abbandono nel Signore, definito “loquela taciturna d’amore”. Nonostante l’eccellente conoscenza della teologia, trasmessa anche ai confratelli, astutamente appariva dimesso, con la volontà di voler sempre scomparire e mai apparire. Innamorato dell’Eucaristia (se sue S. Messe erano di un’intensità eccezionale), sostava quanto più poteva davanti al tabernacolo. Amava molto il Crocifisso e l’esercizio della Via Crucis che raccomandava ai suoi penitenti.
Il 3 marzo 1890, a soli quarantasei anni, ammalatosi seriamente, morì nell’infermeria del convento di Bergamo. Pochi mesi dopo le sue spoglie mortali furono trasferite solennemente a Berzo, lo circondava già una vasta fama di santità. Il 12 novembre 1961 Papa Giovanni XXIII lo proclamò beato e patrono dei bambini, protagonisti dei due miracoli del processo di beatificazione.
I suoi scritti (poche lettere, frammenti di diario, appunti per prediche), raccolti in un migliaio di pagine, svelano il disarmante segreto della sua santità: l’incondizionato abbandono nella braccia del Padre. “Gesù è da tutti offeso nel mondo: tocca a me non lasciarlo solo nell’afflizione. L’amore di Dio non consiste in grandi sentimenti, ma in una grande nudità e pazienza per l’amato Dio. Non c’è altro mezzo migliore per custodire lo spirito che patire, fare e tacere. Avrò gran desiderio d’esser soggetto a tutti e in orrore l’essere preferito al minimo”.
Un sentiero che porta al convento dell’Annunziata, da lui molte volte percorso per raggiungere varie località della Valcamonica, dove era ricercato confessore e predicatore, è oggi a lui intitolato. Dalla sua cella, meta di continui pellegrinaggi, una piccola finestra permette di contemplare l’incantevole paesaggio della bassa valle, il Lago d’Iseo e il paese natio Berzo.

PREGHIERA
Ti ringraziamo, o Padre Santo,
che nel Beato Innocenzo da Berzo
hai donato a questo nostro tempo tanto lontano da te
e tanto di te bisognoso,
un esemplare di preghiera silenziosa e contemplativa
e un vero innamorato di Te e dell’Eucaristia.
Ti ringraziamo, o Padre Misericordioso,
che nel Beato Innocenzo da Berzo
hai concesso alla tua Chiesa un ministro buono
e un fedele dispensatore del tuo perdono
e della tua grazia, per la pace e la salvezza di molti.
Ti ringraziamo, o Padre Buono,
che nel Beato Innocenzo da Berzo povero e penitente,
hai offerto ai bisognosi, ai disoccupati, ai piccoli
e ai sofferenti un amico e un benefattore,
e per la loro gioia lo hai glorificato con il dono dei miracoli.
Ascolta ora le nostre invocazioni e per la sua intercessione
concedi a noi di imitarne gli esempi
e di ottenere dalla tua bontà la grazia che con fiducia ti chiediamo.
Amen

Autore: Daniele Bolognini

Spunti bibliografici su Beato Innocenzo da Berzo a cura di LibreriadelSanto.it

Alborghetti Roberto, Beato Innocenzo da Berzo. Occhi per il cielo, Elledici, 2008 - 48 pagine
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Aggiunto il 2006-02-28

 
 



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