인창동성당 게시판

1월4일 복녀 크리스티아나 메나부에 동정녀

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유화정 [wjyou57] 쪽지 캡슐

2012-06-14 ㅣ No.2136



축일 1월4일
복녀 크리스티아나 메나부에 동정녀, 3회
Beata Cristiana da Santa Croce (Oringa Menabuoi) Vergine
Santa Croce sull'Arno, Pisa,  1240 - Firenze, 4 gennaio 1310
Bl. Kristiana Menabuoi of Santa Croce
Bl. Christiana Menabuoi of Santa Croce sull’Arno
Virgin, Third Order

 

  크리스티나 혹은 그전 이름인 오링가는 이탈리아의 아르노 계곡의 산타 크로체의 가난한 부모에게서 태어났다. 어렸을 때부터 묵상에 젖어있었기에 양떼를 기르는 동안에도 기도할 수 있는 상황만 되면 언제나 기도를 했다. 그녀는 매우 순수했고 예사롭지 않은 미모를 지녔기 때문에 많은 청년들이 그녀에게 청혼했다. 크리스티나가 이 많은 청혼을 거절했기 때문에 그녀의 오빠들은 그녀를 학대하고 결혼하도록 강요했다. 그녀는 순결을 지키기 위해 루카로 피해가서 하녀 일을 해가며 가까스로 생활을 유지해 갔다.
  오링가는 지속적으로 고행을 했다. 심지어는 한겨울에도 항상 맨발로 다녔고, 맨바닥에서 잤다. 며칠간 음식을 못 먹을 때도 있었다. 그녀는 자신의 모범과 기도로 많은 죄인들을 개종시켜 “루카의 선교사”라고 불렸다. 여주인과 함께 크리스티나는 로마로 성지순례를 갔고, 그곳에서 사람들은 그녀의 거룩한 삶을 보고 그녀를 크리스티나라고 부르기 시작했다.
  그들은 성지순례를 아씨시까지 갔다. 여기에서 그녀의 뛰어난 외모에 반한 한 젊은 변호사는 그녀를 자신의 손에 넣기 위해 모든 수단과 방법을 가리지 않았다. 다시 그녀는 순결을 지키기 위해 다른 곳으로 가야만 했다. 복된 베리디아나의 충고에 따라 그녀는 산타 크로체의 자신의 집으로 돌아와 프란치스코 3회원이 되었다. 그녀의 거룩한 삶은 많은 젊은 여성들을 이끌어 들였고 교훈에 의해서보다 모범으로 이끌며 3회 수녀회를 세웠다. 이 같은 영웅적인 삶을 살다가 1310년에 천상으로 들어갔다. 많은 기적들이 크리스티나의 전구에 의해 일어났기에 비오 5세 교황은 그녀를 복자반열에 올렸다.  

 *카스텔 피오렌티노의 성녀 베르디아나 축일 2월1일

 

인용:
“저 작은 형제 프란치스코는 지극히 높으신 우리 주 예수 그리스도와 그분의 지극히 거룩하신 어머니의 생활과 가난을 따르고 끝날 까지 그 생활 안에 항구하기를 원합니다. 저의 자매 여러분, 저는 여러분에게 간청하며 권고합니다: 지극히 거룩한 이 생활과 가난 안에서 항상 살아가십시오. 그리고 누구의 가르침이나 권고 때문이라도 이 생활을 절대로 떠나지 않도록 온갖 조심을 다하십시오.”   - 성 프란치스코, 「성녀 글라라에게 써 보내신 유언」

 

 






*참고

제6절 3회의 성장과 활동

회개자들은 완덕을 지향하고 복음을 실천하고자 하는 이들이었다. 그것은 무엇으로도 방해받을 수 없었다. 프란치스코의 정신으로 살아가기 위해 어떤 사람들은 공동체 생활을 원했고, 어떤 사람들은 세상 안에서 복음적 완덕을 실천하였다. 형제회에는 재속생활과 수도공동체생활을 원하는 이들이 공존하고 있었다. 이는 3회의 시작부터 예정된 두 길이었다. 창설자의 카리스마가 형제회 안에 살아 숨 쉬는 초기에 회원들은 다투어 완덕을 살았고, 많은 성인성녀들이 배출되었다.

1. 3회의 두 방향 - 수도공동체와 재속생활
 
1) 수도공동체를 원하는 이들

‘회개자들의 회’가 회칙 인준을 받고 성장함에 따라 더욱 응집된 복음적 완덕의 성향이 나타나기 시작하였다. 프란치스코 생전에도 은수자나 세속을 떠나 사는 사람들이 회개회에 들어왔고, 당시 교회는 그들을 수도자로 인정하였다. 어떤 사람들은 성인이 친히 입회시켰는데, 예를 들면 카스텔 피오렌티노(Castel Fiorentino)의 성녀 베르디아나(Verdiana), 로마의 귀족 부인 프락시데스(Praxides), 피렌체 근처의 빌라마냐(Villamagna)의 게라르도(Gherardo) 등이었다. 또 바르톨로메오 바로(Bartholomew Baro) 공동체는 성 프란치스코가 직접 만든 것이었다. 회개자들에게 주어진 회칙과 수도복, 수련(Novitiate), 서약(Profession)은 정식 수도회로 발전할 수 있는 자연스러운 기틀이 되었다. 그리하여 각 가정에서 사는 회원들과 공동체 생활을 하는 회원들로 삶의 두 양상이 나타나게 되었다. 참조: R. Pazzelli, 앞의 책, 248~249.
 
니콜라오 4세 회칙은 회개자들이 공동생활을 할 수 있는 중요한 기틀이 되었다. 이 회칙은 수도자적 성격이 보다 더 강조되어 있기 때문이다. 공동체 생활을 원하는 이들은 회칙 의무 안에 ‘공동생활’을 적용시켰다. 공동생활은 좀 더 체계적인 예배를 드리고, 자선기관들을 지속적으로 운영하는데 필요했다. 또 일상생활에서 상호 협력의 필요성에 의해 공동생활이 요구되었다.
또 하나 극단적인 움직임은 ‘은수생활’ 이었다. 처음부터 많은 남녀 은수자들은 고독과 속죄의 갈망을 채우고 싶었고, 자신들의 삶에 이 회칙을 적용하였다. 그러나 율수생활이 3회안에서 발전하였던 이유는 은수생활 경향 때문이 아니라 공동체 규율의 매력과 자선단체, 특히 병원에 자유로이 참여할 수 있게 해주는 조직의 필요성 때문이었다. R. Luconi and R. Pazzelli, II Terz' Ordine Regolare di s. Francesco attraverso I secoli (Rome, 1958)
 수도회 설립 이전의 공동체는 여전히 회개자들의 형제회였다. 그들은 생계를 위해 일했고, 신심활동에 자신들을 봉헌하였다.
(김창재다미아노ofm,이현주ofs 엮음,재속프란치스코회역사,한국재속프란치스코회출판부,2011,96-97쪽)

 

 




 

Beata Cristiana da Santa Croce (Oringa Menabuoi) Vergine
4 gennaio 
Santa Croce sull'Arno, Pisa, 1240 - Firenze, 4 gennaio 1310


Battezzata con il nome di Oringa nacque a Santa Croce sull'Arno tra il 1237 e il 1240 in una famiglia di umili condizioni. Fin dall'infanzia cominciò a manifestare interesse verso la vita religiosa e la preghiera, che curava con particolare dedizione mentre era sola per badare alle pecore. Preferì dedicarsi al Signore e non volle sposarsi nonostante le pressioni dei familiari. Trasferita a Lucca si procurava vitto e vesti servendo come domestica. Nel 1265 intraprese un pellegrinaggio al santuario di San Michele al Gargano e a Roma aveva fatto voto di visitare i corpi dei martiri fino alla morte. Fu in questo periodo che venne chiamata con il nome di Cristiana. Ad Assisi il Signore le mostrò in visione la fondazione di una casa religiosa nel suo paese natio. Ottenuta una costruzione dal Comune, il 24 dicembre 1279 vi si rinchiuse con alcune compagne, dando inizio al monastero di Santa Maria Novella, posto dalla fondatrice sotto la regola di sant'Agostino e canonicamente riconosciuto nel 1296. Colpita da grave infermità, Cristiana morì il 4 gennaio 1310.  (Avvenire)

Martirologio Romano: A Santa Croce in Val d’Arno in Toscana, beata Cristiana (Oringa) Menabuoi, vergine, che fondò un monastero sotto la regola di sant’Agostino.

La beata Cristiana Menabuoi, sebbene vissuta in un contesto storico-sociale lontano nel tempo, quando la santità si manifestava in particolare con i pellegrinaggi e con l’esperienza monacale, può anche oggi essere d’esempio, per quanti, volendo vivere con coerenza il proprio credo, vanno controcorrente. Oringa fu una donna coraggiosa, seguì la “via stretta” del Vangelo senza paura, nelle varie forme di vita che via via poté mettere in pratica.
 In un’umile famiglia di S. Croce sull’Arno, poco lontano da Pisa, all’epoca però diocesi di Lucca, Oringa nacque nel 1240. Presto orfana di madre, il padre Sabatino nutrì per lei un particolare affetto. Fin dalla tenera età la giovane volle mantenere candida la sua anima. Mettendo in pratica i precetti evangelici della carità, nel piccolo borgo natio ebbe modo di apprendere, grazie ad alcuni sacerdoti, i fondamenti della fede e la sostanza della Sacre Scritture. Verso i dieci anni cadde gravemente ammalata e fu costretta a stare lungamente a letto. Il suo paese era guelfo, fedele al papa e alla Chiesa, sentimenti che la giovane fece propri senza la contaminazione politica che, ai tempi, era causa di lotte cruente. Molto popolare era il movimento francescano il cui influsso Oringa unì alla devozione verso l’Arcangelo Michele. Non ricevette alcuna istruzione, come era normale ai tempi e fu posta dai fratelli a guardia del bestiame al pascolo. Trascorreva lunghe giornate immersa nella natura, ciò le permetteva una contemplazione singolare del Creato. Le cronache raccontano però del pessimo rapporto con i fratelli che erano alquanto rozzi. Proprio tali ingerenze la indussero, intorno ai vent’anni, a fuggire da casa per evitare un matrimonio imposto dalle esigenze economiche delle famiglie del paese. Oringa prese una decisione coraggiosa, rinunciò a tutto per seguire la via di Cristo.
 I primi ad ospitare la giovane furono, ad Altopascio, i frati ospitalieri - detti del Tau - dediti alla cura dei malati e all’accoglienza dei pellegrini. Tale esperienza consolidò la sua volontà di consacrarsi a Dio. Si diresse quindi a Lucca, dove giunse intorno al 1258. Per cinque anni visse nella città del “Santo Volto”, davanti al quale ebbe modo di pregare molte volte. Almeno fino al 1266 lavorò come domestica presso il Cavalier Cortevecchia, un nobile dalla vita esemplare. Erano tempi in cui le lotte tra guelfi e ghibellini sterminavano intere famiglie; è di quegl’anni la battaglia di Montaperti. Si organizzavano preghiere pubbliche cui certo Oringa non mancava di partecipare. Le giungeva l’eco delle violenze cui venivano sottoposte pure le sue terre natie.
 Oringa visse da laica una profonda spiritualità, contrastata però da violenti lotte contro il maligno. A difenderla fu il suo avvocato, l’Arcangelo Michele, e ciò la spinse a intraprendere un pellegrinaggio, con alcune compagne, sul Monte Gargano, per pregare nel venerato santuario. Avvolta dal silenzio di quel luogo santo, Oringa si raccolse in speciale contemplazione. Volle poi visitare il centro della cristianità, Roma, ma vi si trattenne per circa dieci anni. Un frate minore, Rinaldo, le procurò un lavoro al servizio di una nobile, chiamata Margherita, che era vedova. Oringa pregò nelle basiliche romane, sulle tombe dei martiri ed anche nell’Urbe rispose all’anelito di aiutare il prossimo sofferente. Con la pia nobildonna volle pregare alla Porziuncola di Assisi: qui il Signore le mostrò una casa e le ispirò la fondazione di un monastero nella sua S. Croce sull’Arno. Visitò ancora Castelfiorentino dove era ancora vivo il ricordo della beata Verdiana, morta nel 1242, una donna che dopo alcuni pellegrinaggi - Santiago e Roma - era vissuta da reclusa in una cella accanto ad un oratorio. Oringa veniva comunemente chiamata Cristiana per la sua condotta devota.
 Nel 1277 Oringa tornò nel suo borgo natio dove, insieme ad un gruppo di donne, diede vita ad una comunità secondo la regola delle terziarie francescane. Gli inizi non furono facili: si stabilì una collaborazione con l’autorità civica e con il vescovo, con il quale però i rapporti ebbero fasi alterne. Il 31 ottobre 1279 il Consiglio comunale concesse una casa in contrada San Nicola. Nel mese di dicembre ci fu la delibera e il perfezionamento della donazione. Ebbe il permesso di tenere con sé fino a dodici compagne. Costruirono quindi un oratorio per “la lode divina e fare atti di penitenza”: l’esemplarità di vita della comunità fece avere a Cristiana e alla consorelle una “lettera di fraternità” da parte del Maestro Generale degli Umiliati (1293), nel 1295 invece il Generale degli Agostiniani volle estendere alle religiose i “beni spirituali” dell’Ordine; nel 1296 il cardinale legato di Firenze confermò il potere alla comunità di eleggere la badessa; il 10 marzo 1298 un’altra lettera di fraternità fu data dal priore generale dei Servi di Maria. Il monastero fu dedicato a S. Maria Novella e a S. Michele, rispetto alla prima impostazione francescana, abbracciò poi la regola agostiniana, probabilmente per l’influenza di alcune personalità religiose del territorio. La data di appartenenza all’Ordine Agostiniano si può definire grazie ad una lettera del vescovo Paganello dei Porcari (gennaio 1294) che concesse alla comunità di Madre Cristiana “alcuni privilegi”, così come era abitualmente fatto con gli ordini “ufficiali”. Un Sostegno determinante venne anche dai vescovi, nonostante ciò le monache vissero sempre poveramente, tanto da essere costrette alla questua. Nel 1303 il vescovo lucchese Enrico del Carretto, francescano, esortò i fedeli a concedere elemosine affinchè potessero procedere i lavori di ampliamento del monastero, ricordando in particolare che in esso si solennizzava la festa della Immacolata Concezione della Vergine Maria. Tale consuetudine era già in atto nel 1290, come prova un decreto del vescovo Paganello. La beata Cristiana fece proprio e trasmise lo spirito di Sant’Agostino: “… abbiamo il comandamento di vivere uno core et anima in Dio”.
Cristiana dettò le Costituzioni del monastero, da cui si deduce lo stile di vita della comunità: “humiltà di core et corpo”, raccomandava di ”essere studiose” e di comportandosi “maturamente et pacificamente”; le cose spirituali erano da “preponre alle temporali”. Alcuni aneddoti tramandatici sono significativi: durante una carestia Cristiana aprì il monastero per i soccorsi, a ricordo di uno dei suoi miracoli ancor’oggi, in occasione della festa, si distribuiscono i cosiddetti “panellini”. Un giorno uscì dalla clausura e si presentò al Consiglio degli anziani del Comune scongiurando di usare, nella delicata situazione politica che viveva il suo borgo, le sole armi della diplomazia. Non la ascoltarono e le conseguenze portarono ad una dolorosa sconfitta.
 Raggiunta la soglia dei settant’anni, dopo tre anni di infermità, la beata Cristiana fu colpita da una paralisi completa del lato destro del corpo, afflitta da dolori acuti, ma confortata dalla preghiera. Alcuni testimoniarono che, avvicinandosi il suo trapasso, una luce brillò maggiormente sul suo volto. Circondata dalle consorelle, in un vicendevole scambio di tenerezza e affetto, Madre Cristiana morì il 4 gennaio 1310. Il corpo rimase esposto per diciotto giorni, perché ininterrotto fu il flusso dei devoti che vollero prestarle un ultimo saluto.
 A metà del secolo XIV un anonimo scrisse la prima biografia: Castore Duranti (1300-1377) affermò d’aver raccolto le testimonianze di quanti la conobbero, in particolare delle consorelle. Possediamo inoltre importanti lettere che la beata scrisse a due vescovi di Lucca, ad alcuni benefattori e persino ad alcuni cardinali.
 Già dal primo anniversario della morte le furono tributati onori e culto, confermati dalle autorità comunali. Molti ottennero grazie per sua intercessione e in una bolla del 26 ottobre 1386 il vescovo di Lucca, fra’ Giovanni Saluzzi, chiamò Cristiana con l’appellativo “beata”. Nel gonfalone quattrocentesco del municipio di S. Croce è raffigurato il volto della santa concittadina.
 Il corpo si mantenne incorrotto, ma il 20 agosto 1515 un terribile incendio lo danneggiò come avvenne a buona parte del monastero. Furono raccolte le ossa e poste in una statua. La conferma ufficiale del culto avvenne il 15 giugno 1776. San Giovanni Bosco, nel 1857, propose le vicende della beata Cristiana ai suoi giovani. Una statua in marmo della beata fu collocata presso la facciata del duomo di Orvieto, un'altra nel chiostro di  S. Croce a Firenze. Il monastero voluto e fondato dalla beata Cristiana è oggi uno dei più antichi d’Italia, sopravvissuto ad alterne vicende, vive e trasmette il carisma della sua fondatrice.

PREGHIERA

O beata Cristiana, vero giglio di singolare purezza, per questa bella virtù che in tutto il corso della tua vita ti fece gareggiare con gli angeli, ti prego che dietro il tuo esempio io cominci a vivere davvero la vita dello spirito osservando esattamente la santa legge di Dio. Impetratemi la grazia che tanto desidero, purchè torni a gloria del Signore e a vantaggio dell’anima mia.
 O beata Cristiana, vero angelo di carità, che sempre dimentica di te stessa, ti spendesti per sollevare le miserie morali e fisiche del prossimo, tanto di aver cambiato il tuo nome in quello glorioso di Cristiana, fa’ che tutte le mie azioni siano informate da questa eccelsa virtù, segno distintivo dei seguaci di Cristo. Impetrami la grazia che tanto desidero, purchè torni a gloria del Signore e a vantaggio dell’anima mia.
 O beata Cristiana, vero esempio di profonda umiltà, per questa virtù che ti assimilò ai più grandi santi, ottienimi di aver sempre il giusto concetto di me e di riporre tutta la mia confidenza nel Signore che esalta agli umili e resiste ai superbi. Impetrami la grazia che tanto desidero, purchè torni a gloria del Signore e a vantaggio dell’anima mia.
 
 O Padre che attiri al tuo Figlio i cuori degli uomini e riveli ai piccoli le meraviglie del tuo amore, concedi anche a noi di imitare nell’amore a Cristo Crocifisso e a Maria Immacolata la beata Cristiana da Santa Croce, nostra Patrona, e per sua intercessione aiutaci nelle nostre necessità.
 
Per informazioni:
 Monastero Agostiniane di S. Cristiana
 Via Viucciola n. 1
 56029 Santa Croce sull’Arno (Pi)

Autore: Monastero Agostiniane di S. Cristiana 

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 Aggiunto il 2014-04-11
 
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January 4
Bl. Christiana Menabuoi of Santa Croce sull’Arno
1237-1310
 
 Virgin, Third Order

B. Christina of Lucca and St. Bridget of Sweden claim that Mary either ordered them to learn Latin or that she actually taught them herself so that they could fulfill their monastic visionary, or spiritual duties more fully.

The more detailed account of Christiana of Lucca (Cristiana of Santa Croce or Oringa) emphasizes the pious women's successful tutoring of others, having been encouraged and facilitated in her Latin learning by Mary. This account is fascinating for it gives divine sanction to these literate efforts. Christina was a Tuscan farm girl who fled an impending marriage to become a serving girl in Lucca. she later went on a pilgrimage, gathered a number of followers and eventually founded a convent. According to her vita one night Christiana had a vision of Mary sieated, holding in her hand a book written with golden letters. With her her expression "neither smiling nor severe," Mary held out the book to Christiana and commanded, "Read, Christiana!" With a depressed spirit, protested, " I don't know how to read." But the Virgin insisted, repeating her order "again and again." Again and again Christina repeated that she could not. Finally Mary stated, "I will bring it about that you are able to," and then she disappeared.

Thus begin Christina's education, after she awoke. When Christina returned to here senses, "she pondered the dream more carefully, considering the unsuitability of her advanced age for learning to read, and nevertheless she decided that it would be opportune for the community if it had a head who knew how to read and by whom the other nuns cold be taught." After much struggling and many prayers. Christiana made a fervent prayer for enlightenment for the sake of the sisters. "Thereupon she took up the book and explained it to the sister next to her and in the same moment learned from her that of which both of them had previously been ignorant."
 
Reflection

Prayer
Lord, hear the prayers of those who recall the devoted life of the virgin Blessed Christina.
Guide us on our way and help to grow in love and devotion as long as we live.
We ask this through our Lord Jesus Christ, your Son,
who lives and reigns with you and the Holy Spirit,
one God, for ever and ever.


*스웨덴의 성녀 비르지타 St. Bridget of Sweden  축일 7월23일






Oringa Menabuoi
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(Weitergeleitet von Christiana Menabuoi)

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Oringa Menabuoi (* 1237 in Castello di Santa Croce (Toscana); † 1310 in Castello di Santa Croce), später auch Christiana von Santa Croce (deutsch manchmal Christiana vom heiligen Kreuz als Übersetzung des Ortsnamens) oder Christiana von Lucca genannt, war eine italienische Ordensgründerin und ist eine Selige der katholischen Kirche.

Oringa Menabuoi war die Tochter armer Eltern, die starben, als sie noch ein Kind war, und hütete das Vieh auf dem Bauernhof, der ihren Brüdern gehörte. Sie floh vor einer arrangierten Heirat nach Lucca, wo sie bei einer frommen Familie Dienstmagd wurde. Sie betete intensiv und erlebte dabei ekstatische Zustände. Später reiste sie als Wunderheilerin in der Gegend und kam bis nach Rom, wo sie Christiana genannt wurde. Schließlich gründete sie in ihrem Heimatdorf nach der Augustinusregel das Kloster Santa Maria Novella, wo sie in hohem Alter starb.

Oringa wird in erster Linie in ihrer Heimat, in der Toscana verehrt. Ihr Gedenktag ist der 4. Januar.

Personendaten
NAME Oringa Menabuoi
ALTERNATIVNAMEN Oringa vom Kreuz; Christiana vom Kreuz; Oringa von Lucca; Christiana von Lucca
KURZBESCHREIBUNG Selige, Ordensgründerin
GEBURTSDATUM 1237
GEBURTSORT Castello di Santa Croce, Toscana
STERBEDATUM 1310
STERBEORT Castello di Santa Croce, Toscana

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Kategorien: Historische Person (Italien)Ordensgründer (römisch-katholisch)SeligerGeboren 1237Gestorben 1310Frau







 

 



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